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Arte antica e tecnologia si
fondono per dare vita ad un ulteriore step progettuale nella
gestione culturale e museale del Palazzo Reale di Palermo.
Restauro, studio dell'iconologia, acquisizione digitale e
riproduzione 3D: da oggi i Leoni di marmo bianco del XII secolo,
esposti finora a Palazzo Reale nella Sala dei Venti all'interno
della Torre Gioaria, possono essere ammirati nello Spazio μετα.
I visitatori assistono al processo di smaterializzazione e
materializzazione dei capolavori d'arte dinanzi all'originale,
scoprono come avviene la creazione del Dna dell'opera con la
visione della nuvola di punti. Infine, possono portare a casa il
risultato di quel processo, acquistando le opere in materiali
eco-sostenibili.
Lo spazio, inaugurato lo scorso novembre, nasce da un progetto
co-finanziato da Invitalia e dal Ministero della Cultura
nell'ambito della linea di intervento Cultura Crea frutto della
partnership tra la Fondazione Federico II e Forma Rei onlus per
lo sviluppo dell'innovazione tecnologica in ambito culturale. La
Fondazione Federico II ha accettato la sfida di puntare sul
compito conoscitivo e rievocativo dello studio dell'iconologia
in età Normanna grazie ai Leoni di marmo bianco del XII secolo.
Un progetto di ricerca, intitolato nella prima fase "Avanti
nella storia", che ha vantato la collaborazione di studiosi,
esperti ed accademici. Tra questi lo zoologo e paleoecologo
Marco Masseti del Dipartimento di Biologia dell'Università di
Firenze che proprio ai Leoni ha dedicato un'attenta e
dettagliata analisi storico-architettonica. Le due sculture -
restaurate anche in virtù di una convenzione tra la Fondazione
Federico II e il Corso in Conservazione e Restauro dei Beni
Culturali dell'Università di Palermo - sono tra i simboli che
meglio rappresentano la storia di Palazzo Reale. Le sculture
ritraggono due animali mostrati in forma speculare e sono state
riferite cronologicamente all'età normanna. Con tutta
probabilità, le due sculture facevano parte di una fontana.
"La Fondazione - afferma Gaetano Galvagno, presidente della
Fondazione Federico II - prosegue nel percorso di valorizzazione
delle più prestigiose opere scultoree presenti in Sicilia. I
Leoni marmorei, grazie allo Spazio Meta, diventano lo strumento
per approfondire la conoscenza dell'eredità iconologica in età
Normanna, una finestra sull'arte e sulla storia di Palazzo
Reale".
"Lo Spazio Meta è in continua trasformazione - dice Patrizia
Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II - .
Ogni reperto che viene accolto regala una nuova identità a
questo non luogo e consente al visitatore di essere trasportato
e immerso in un'epoca diversa da approfondire e da vivere nel
presente, grazie alle nuove tecnologie".
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