Carabinieri della compagnia di
Cefalù hanno eseguito un'ordinanza di sequestro preventivo da un
milione di euro emessa dal gip di Termini Imerese su richiesta
della Procura nei confronti dei cinque indagati nell'operazione
dello scorso aprile sul presunto sfruttamento di insegnanti e
personale Ata di due istituti paritari del Palermitano. Uno
degli indagati era stato posto agli arresti domiciliari e gli
altri quattro erano stati interdetti dall'esercitare l'attività
professionale.
Secondo l'accusa, le vittime, insegnanti e personale
amministrativo, tecnico e ausiliario di Cefalù e Termini Imerese
avrebbero prestato la loro attività lavorativa non rispettando
il contratto nazionale e anche a titolo gratuito, restituendo la
retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato. Lo
avrebbero fatto perché obbligati con minaccia, o per la
necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie
pubbliche per le successive assunzioni o per lo stato di bisogno
connesso alla crisi economica e occupazionale.
Le indagini dei Carabinieri avrebbero quantificato in
oltre un milione di euro il danno derivante dalle violazioni in
materia contrattuale tanto nei confronti delle vittime quanto
dell'interesse pubblico. Il provvedimento ha disposto il
sequestro dei conti bancari nonché dei beni immobili
riconducibili alla predetta cooperativa e ai singoli indagati.
Il gip ha anche nominato un commissario per garantire la
prosecuzione dell'attività didattica nell'interesse degli
studenti.
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