A fianco del magistrato Nino Di
Matteo, "oggetto nei giorni scorsi di un duro attacco perpetrato
nei suoi confronti dal capogruppo di Forza Italia al Senato,
Maurizio Gasparri", a causa dell'intervista rilasciata a Saverio
Lodato nel libro 'Il colpo di spugna'. Il Movimento delle Agende
rosse, che oggi ha tenuto una manifestazione sotto la prefettura
di Genova, ha consegnato al prefetto Torraco una lettera aperta
che, si chiede, sia consegnata alla premier Meloni e
all'Esecutivo.
La lettera riguarda l'interrogazione proposta da Maurizio
Gasparri al ministro Nordio per conoscere quali iniziative il
guardasigilli intenda assumere per verificare l'eventuale
sussistenza di responsabilità disciplinari a carico di Di Matteo
e a tutela della magistratura, della Corte di Cassazione e
all'ulteriore eventuale sussistenza di reati derivanti dalle
esternazioni contenute nel libro. "Sembrerebbe - si legge nella
lettera del Movimento - che il senatore Gasparri abbia invocato
il vaglio di responsabilità disciplinari e penali su Di Matteo
in conseguenza del fatto che quest'ultimo ha manifestato la
propria opinione in senso critico rispetto alla sentenza della
Cassazione che ha assolto gli ufficiali del Ros Mori, Subranni e
De Donno, oltre che Dell'Utri, già senatore di Forza Italia,
tutti imputati nel cosiddetto 'processo trattativa Stato -
mafia' insieme agli esponenti di Cosa nostra. Arduo è pensare
come l'atto del senatore non possa realmente costituire un
precedente grave per tutti i magistrati che vorranno continuare
a pensare con indipendenza - scrive il Movimento -. Quasi
impossibile non scorgere un abuso nell'atto di sindacato
ispettivo e uno sfregio alla memoria di servitori dello Stato
come Falcone e Borsellino. Preoccupante l'ulteriore tentativo di
boicottaggio, isolamento e delegittimazione di magistrati che
mortificano la propria vita per alto senso dello Stato e della
giustizia. Tanto basterebbe affinché il senatore Gasparri
avvertisse il dovere di fare un passo indietro". La
manifestazione di oggi "vuol chiedere che Governo e Parlamento
si schierino decisamente a tutela di chi subisce continui
attacchi e delegittimazioni" che "sono terreno fertile per il
proliferare del pensiero e dell'agire mafioso".
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