La Squadra mobile e lo Sco, su
delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo,
coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, hanno arrestato 8
persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa,
estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di
stupefacenti e detenzione illegali di armi. L'inchiesta
riguardale famiglie mafiose del mandamento palermitano di
Brancaccio, Roccella-Guarnaschelli e Corso dei Mille e svela i
nuovi assetti organizzativi dei clan.
Oltre a individuare i referenti del mandamento, che avrebbero
assunto la gestione delle principali attività illecite dopo gli
arresti dei vecchi boss, l'indagine ha accertato diversi casi
di estorsione ad attività commerciali della zona, strette dalla
morsa mafiosa che controllava dagli hotel, alle officine
meccaniche, al venditore ambulante dello street food.
I clan inoltre gestivano le piazze di spaccio, soprattutto
nel quartiere Sperone, dove la mafia controllava i canali di
approvvigionamento dello stupefacente e riscuoteva il pizzo
sulla vendita della droga e controllavano anche le scommesse
clandestine on line. Ed è in questo contesto che la settimana
scorsa è maturato l'omicidio del boss dello Sperone Giancarlo
Romano, ucciso per questioni relative al pizzo sulle scommesse
online. Romano era coinvolto nell'inchiesta che oggi ha portato
agli arresti: gli inquirenti ne avevano accertato il ruolo
all'interno del clan. I suoi assassini sono sono stati fermati
poco dopo il delitto e sono detenuti.
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