Mi piace immaginare che questo
possa essere il giorno nel quale viene celebrato il lavoro degli
uomini e delle donne che hanno portato avanti la guerra contro
la mafia. Ed è una proposta che farò". Così il premier Giorgia
Meloni ai cronisti parlando dell'arresto del boss mafioso
latitante Matteo Messina Denaro. Il presidente del Consiglio ha
incontrato a Palermo il procuratore Maurizio de Lucia e ha
partecipato alla riunione con l'aggiunto Paolo Guido, che ha
coordinato le indagini sulla cattura del mafioso, la
procuratrice generale Lia Sava e il presidente della corte
d'appello Matteo Frasca.
"Un messaggio alla parte sana di Palermo, come quelli che
davanti alla clinica hanno applaudito all'arresto di Messina
Denaro? - ha detto Meloni - Non verranno lasciati soli, il
messaggio è di continuare a credere che lo Stato può dare
risposte migliori, che lo Stato c'è, si occuperà di loro, faremo
del nostro meglio perché non debbano mai trovarsi nella
disperazione di dover fare una cosa che non vogliono mai fare.
Ma devono avere anche l'alternativa e noi dobbiamo costruire
l'alternativa, dobbiamo fare tutto quello che possiamo, perché
quello è lo strumento più efficace nella lotta al cancro della
mafia". "Questo è ovviamente oggetto dell'attività degli
inquirenti, però se alla fine è stato trovato vuol dire che
c'era uno Stato che continuava a lavorare - ha aggiunto - Adesso
spero che qualcosa di più possa uscire anche su chi ha
eventualmente collaborato con una persona con la quale chi è
perbene non collabora".
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