Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dalla Chiesa: mafia e terrorismo, storia di un 'innovatore'

Dalla Chiesa: mafia e terrorismo, storia di un 'innovatore'

Esperienze, tecniche, ostilità in un libro di Vittorio Coco

PALERMO, 03 settembre 2022, 10:46

Redazione ANSA

ANSACheck

Dalla Chiesa: non solo mafia, ombre sulla strage - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalla Chiesa: non solo mafia, ombre sulla strage - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dalla Chiesa: non solo mafia, ombre sulla strage - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella lotta al terrorismo e nella sfida alla mafia, i due fronti che lo impegnarono tra gli anni Settanta e Ottanta, Carlo Alberto Dalla chiesa adottò la linea di un innovatore. All'organizzazione da colpire oppose la capacità di sviluppare una risposta basata su conoscenze specifiche raccolte da gruppi investigativi specializzati.
    Metodi e strategie del superprefetto, ucciso 40 anni fa dai sicari di Cosa nostra, sono ora ripercorsi dallo storico Vittorio Coco nel libro "Il generale Dalla Chiesa, il terrorismo, la mafia", edito da Laterza.
    L'azione di Dalla Chiesa, osserva Coco, si organizzò in sinergia con la magistratura, che adottò gli stessi criteri costituendo anch'essa gruppi specializzati come i pool. Queste innovazioni furono accompagnate da una normativa premiale, anch'essa innovativa, che aprì la strada al "pentitismo". Per le Brigate rosse fu l'inizio della fine. Ma il fenomeno avrebbe permesso di assestare un duro colpo anche a Cosa nostra. Vengono da lì le grandi inchieste del pool Falcone e Borsellino.
    Il cartello "Qui è morta la speranza dei palermitani onesti", apparso subito dopo la strage di via Carini, era la testimonianza delle grandi aspettative riposte nella venuta, che era un ritorno, di Dalla Chiesa a Palermo.
    Ma il consenso spontaneo degli "onesti" dovette fare i conti con un fronte ostile anche all'interno degli apparati di sicurezza. Si continuava a guardare, secondo Coco, agli organismi creati dal superprefetto come a "una pericolosa eccezione, nell'ambito del mai sopito conflitto tra strumenti ordinari e straordinari". C'era poi la galassia del "garantismo", che con Leonardo Sciascia segnalava analogie con il caso di Cesare Mori, il superprefetto inviato a Palermo da Mussolini. Ma era un confronto sui metodi non certo sugli obiettivi di Dalla Chiesa verso il quale lo scrittore manteneva una "antica considerazione". E c'erano infine coloro che "difendevano interessi specifici, come alcuni esponenti della Dc siciliana compromessi con la mafia".
    E proprio in Sicilia l'uomo che nella lotta al terrorismo si era attirato il dubbio di tessere trame si è trasformato in colui che invece i complotti li ha subiti. Tanto da alimentare la convinzione che si decise di mandarlo a Palermo senza poteri "per liberarsi di lui e dei segreti di cui era in possesso".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza