(ANSA) - LIPARI, 04 MAG - "I manifesti 'Cercasi Schiavo' a
Lipari li abbiamo messi noi. Ci assumiamo le responsabilità". Lo
dice Paolo Arena, responsabile dell'associazione "Magazzino di
Mutuo Soccorso Eolie", commentando le polemiche innescate dai
manifesti anonimi apparsi il 1 maggio sulle strade di Lipari per
denunciare lo sfruttamento dei lavoratori stagionali nel settore
turistico. "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il
dito - scrivono i soci in una nota - a Lipari sta succedendo una
cosa straordinaria. Il manifesto ha aperto un dibattito
nazionale che coinvolge tutti, lavoratori e lavoratrici,
imprenditori e imprenditrici, avendo evidentemente squarciato il
velo che spesso copre le contrattazioni ricattatorie delle
assunzioni, approfittando della condizione di debolezza dei
dipendenti. E mentre la notizia raccoglie il plauso di migliaia
di lavoratori a Lipari si discute della legittimità
dell'attacchinaggio".
"Qui le associazioni di categoria - puntualizzano Arena e
soci - rispondono con argomentazioni sconcertanti, e alcune
lamentele legittime, rispetto alle quali ci sfugge peró perché a
pagare debbano essere i lavoratori". Il problema al centro di
questa discussione non è l'affissione del manifesto,
sottolineano i promotori dell'iniziativa riferendosi alla presa
di posizione di Assoimprese e Confesercenti che avevano
stigmatizzato l'episodio sollecitando l'intervento delle forze
dell'ordine: "non ha alcuna importanza il dito che indica la
luna, il prezioso tempo di tutti sarebbe meglio speso a scovare
gli abusi che avvengono nei luoghi di lavoro. Noi del Magazzino
di Mutuo Soccorso - Eolie ci assumiamo in toto la responsabilità
del contenuto dei manifesti del 1° maggio. Quando gli altri si
prenderanno vi le loro responsabilità?".
Intanto i carabinieri che avevano avviato indagini per
risalire ai responsabili della protesta, dovrebbero adesso
interrogarli. (ANSA).
Manifesti 'Cercasi schiavo': autori, 'siamo stati noi'
Associazione delle Eolie si autodenuncia, Cc li interrogheranno
