(ANSA) - CATANIA, 21 APR - La seconda Corte d'appello di
Catania ha rideterminato nove delle 21 condanne del processo
Aquilia a persone accusate di fare parte o di essere vicini a un
gruppo collegato alla 'famiglia' Santapaola-Ercolano. Una pena è
stata inoltre concordata tra le parti. La sentenza di primo
grado era stata emessa, col rito abbreviato, l'8 maggio del
2020, dal Gup Anna Maria Cristaldi.
Tra gli imputati anche l'ex deputato regionale ed ex sindaco
di Aci Catena Raffaele 'Pippo' Nicotra, che è agli arresti
domiciliari, che è stato condannato a quattro anni e otto mesi
di reclusione per concorso esterno all'associazione mafiosa e
assolto dal reato di tentativo di estorsione. In primo grado il
Gup gli aveva inflitto sette anni e quattro mesi di reclusione
per entrambi i reati, assolvendolo dalla corruzione elettorale
come chiesto allora anche dalla Procura.
La Corte d'appello ha interdetto Nicotra per cinque anni dai
pubblici uffici, revocando l'interdizione perpetua, quella
legale e quella dall'esercizio della responsabilità genitoriale
oltre alle statuizioni civili disposte per lui in primo grado.
Nicotra, 66 anni, era stato arrestato il 10 ottobre 2018 dai
carabinieri nell'ambito dell'operazione 'Aquilia' della Dda
della Procura di Catania e poi posto ai domiciliari. Secondo
l'accusa avrebbe pagato 50mila euro per avere l'appoggio del
clan Sciuto, legato alla 'famiglia' Santapaola-Ercolano, alle
elezioni per le Regionali in Sicilia del 2008 e 50 euro a voto
per la competizione successiva, nel 2012, all'Ars. Inoltre,
grazie al suo ruolo di imprenditore titolare di numerosi
supermercati, avrebbe favorito economicamente il clan. Nicotra,
assistito dai legali Giovanni Grasso e Orazio Consolo, si è
sempre proclamato innocente. (ANSA).
Mafia: ridotta condanna all'ex deputato Ars 'Pippo' Nicotra
Da Corte d'appello Catania 4 anni e 8 mesi per concorso esterno
