(ANSA) - PALERMO, 29 MAR - "Uomini, donne e bambini ucraini
in fuga dalla guerra scatenata dalla Russia non vengono quasi
mai definiti profughi ma sono chiamati il popolo ucraino; tutti
gli altri disperati, che scappano da altri luoghi di conflitti
bellici sono solo i migranti, gente alla quale non viene data
un'identità, ma guardata con fastidio e sospetto per il colore
diverso della pelle". Lo ha detto Tareke Brahne, presidente del
comitato 3 ottobre, organizzazione non profit fondata
all'indomani del naufragio di Lampedusa del 2013, quando 368
persone persero la vita. Obiettivo dell'organizzazione è il
riconoscimento di una giornata della Memoria, da celebrare a
livello nazionale ed europeo per onorare i migranti deceduti,
così come le persone che hanno rischiato la propria vita per
salvarli.
Brahne stamattina ha partecipato al Teatro Savio ad un incontro
organizzato dal Liceo De Cosmi di Palermo. Di origini eritree,
Tareke, che vive oggi a Roma, è fuggito dal proprio paese a 17
anni, per evitare la coscrizione a vita, andando incontro a
violenze, prigionia e rischiando di morire. È arrivato in Italia
nel 2005, dopo essere stato respinto al primo tentativo di
attraversare il mar Mediterraneo. In particolare ha lavorato
come mediatore culturale a Lampedusa e nell'Italia meridionale
per Save the Children e Medici Senza Frontiere. Nel 2014,
durante il XIV Summit dei Premi Nobel per la Pace, ha ricevuto
la medaglia per l'Attivismo Sociale. Oggi ha portato la sua
testimonianza ai ragazzi del liceo, che è inserito in una rete
di scuole italiane ed estere e presente a Lampedusa nel progetto
"Siamo sulla stessa barca". Gli allievi del De Cosmi che
partecipano anche alla staffetta delle scuole per la Pace
sull'urgenza della drammatica situazione in Ucraina e nel mondo,
hanno rivolto tante domande a Tareke. " Solo con l'impegno
attivo - ha affermato Brahne - si può tentare di sconfiggere
l'indifferenza, ostacolo per la libertà e la dignità di tutti
gli uomini. E ha invitato i ragazzi a informarsi e conoscere
prima di giudicare". (ANSA).
Migranti: Brhane, non discriminare profughi da colore pelle
Presidente comitato 3 ottobre, conoscere prima di giudicare
