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Mafiosi con reddito cittadinanza, indagine Gdf trapanese

Mafiosi con reddito cittadinanza, indagine Gdf trapanese

Scoperti 127 finti poveri, anche condannati per mafia

TRAPANI, 28 dicembre 2020, 13:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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C'è il giocatore seriale che vince al poker online 546mila euro in un anno e chi ha un patrimonio di oltre un milione di euro. Ci sono imprenditori vicini al boss latitante Matteo Messina Denaro come Salvatore Angelo, già condannato per mafia, o Vito Russo, capomafia marsalese. La lista dei finti poveri col reddito di cittadinanza è lunga: 127 persone in tutto, tra falsi nullatenenti e personaggi in odor di mafia, scoperti dalla Guardia di Finanza di Trapani. Simulando uno stato di indigenza, dicono gli inquirenti, hanno indebitamente percepito somme di denaro per circa 1,2 milioni di euro.
    Le indagini hanno accertato che alcuni indagati hanno dichiarato di essere disoccupati mentre, nella realtà, svolgevano un'attività lavorativa in "nero"; altri hanno omesso di indicare nelle domande di essere titolari, oltre alla prima casa, di altri beni immobili per un valore superiore alla soglia di legge di 30mila euro. Caso eclatante un uomo di Castelvetrano con immobili per oltre un milione. Altri ancora, come un giocatore seriale di Trapani, hanno sostenuto di non avere disponibilità economiche sul conto corrente nonostante le centinaia di migliaia di euro vinti al poker online.
    Nella lista risultano anche familiari di condannati che hanno omesso di segnalare, appunto, i precedenti dei congiunti che, per legge, impediscono di incassare il reddito.
    Le posizioni illecite sono state comunicate alle Procure di Trapani e Marsala e segnalate all'Inps per la revoca e il recupero del beneficio economico illecitamente percepito.
   
   

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