Un modello analogico per
ricostruire la stratigrafia-strutturale della catena appenninica
siciliana è stato realizzato grazie ad una collaborazione
internazionale tra studiosi dell'Università di Catania e
dell'Università francese di Montpellier. Vi hanno contribuito il
ricercatore Giovanni Barreca e il prof. Carmelo Monaco, del
dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali
dell'Ateneo siciliano e il ricercatore Maxime Henriquet e i
docenti francesi Stephane Dominguez e Jacques Malavieille,
autori dell'articolo dal titolo "Structural and
tectono-stratigraphic review of the Sicilian orogen and new
insights from analogue modeling" pubblicato sulla rivista
internazionale Earth-Science Review.
"L'articolo - spiega Monaco - è un viaggio nel tempo e nello
spazio e revisiona in maniera critica molti aspetti legati alla
ricostruzione stratigrafico-strutturale della catena appenninica
siciliana, derivante prevalentemente dalla deformazione del
paleo-margine continentale africano in seguito alla convergenza
e collisione con il paleo-margine europeo. L'attività di campo è
consistita in traversate regionali dal mar Tirreno fino al
Canale di Sicilia, in occasione delle quali sono stati raccolti
nuovi dati strutturali e valutate qualitativamente le
caratteristiche fisico-meccaniche di tutte le successioni
stratigrafiche affioranti lungo la parte est della catena
appenninica siciliana».
"I dati collezionati, insieme con le considerazioni sui processi
di deformazione delle sequenze rocciose - ha aggiunto - hanno
costituito la base di partenza per riprodurre in laboratorio
l'evoluzione geologica della catena siciliana negli ultimi 150
milioni di anni. Il risultato delle simulazioni analogiche ha
consentito di osservare, attraverso numerosi test sperimentali,
con quale stile tettonico si è deformata la catena siciliana e
quali sono state le principali tappe evolutive del sistema
orogenico dal Cretacico (150 milioni di anni fa) fino al
presente.
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