Totò Riina, nei colloqui in
carcere con il boss della Sacra corona unita Alberto Lorusso, si
vantava di avere formato Matteo Messina Denaro dal punto di
vista criminale. Ad affidarglielo sarebbe stato il padre, il
boss Ciccio Messina Denaro. È uno dei passaggi dell'ordinanza
con cui il gip di Caltanissetta ha disposto la custodia
cautelare di Matteo Messina Denaro, attualmente latitante, in
quanto ritenuto uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via
D'Amelio. A svelare alcuni retroscena, nella conferenza stampa
alla Procura a Caltanissetta, il procuratore facente funzioni
Lia Sava e l'aggiunto Gabriele Paci. Il coinvolgimento di
Messina Denaro nelle stragi del '92 incarna il progetto della
strategia stragista unitaria messa in atto da Cosa nostra - ha
detto Sava -, il gip scrive a chiare lettere che era 'prono' e
quindi completamente disposto a eseguire gli ordini di Riina,
che voleva eliminare i nemici di Cosa nostra. Per questo
vengono uccisi i boss Caprarotta e D'Amico".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA