Un video per abbattere le
disuguaglianze di salute e di inclusione sociale. Protagonisti
un gruppo di adolescenti e gli specialisti dei laboratori
impegnati nella ricerca e nella lotta al Coronavirus. Il
progetto si chiama Social inclusion lab e le immagini saranno
diffuse sui social dell'Università e dell'Azienda ospedaliero
universitaria di Cagliari e su UnicaRadio web. Il percorso
coinvolge i docenti dell'ateneo del capoluogo, l'Aou, il comune
e i Centri di quartiere di Cagliari. Per l'ateneo hanno curato
il progetto i docenti Luigi Minerba (dipartimento Scienze
mediche e sanità pubblica) e Germano Orrù (direttore laboratorio
Biologia molecolare).
Il video è stato realizzato dal team dell'area comunicazione e
relazioni esterne dell'Azienda ospedaliero-universitaria di
Cagliari, che l'1 settembre metterà on line una campagna social
a sostegno dell'iniziativa. A ospitare gli adolescenti del
Centro di quartiere La bottega dei sogni, il laboratorio di
Biologia molecolare del San Giovanni di Dio. "Ho illustrato una
curva epidemiologica, la nota curva dei contagi, e un grafico
statistico utilizzato - spiega Minerba - per visualizzare
l'andamento dell'epidemia di Covid-19 nel tempo e in una
determinata popolazione. L'elaborazione e l'analisi dei dati che
rappresentano la fase conclusiva del processo di ricerca, sono
stati illustrati dal team del professor Orrù". Gli allievi hanno
potuto simulare preparazione ed estrazione dell'Rna utilizzando
tecnologie innovative che consentono di identificare le varianti
del virus Sars-Cov 2. Social inclusion lab è finalizzato al
contrasto delle disuguaglianze di salute, ha un approccio
olistico e intersettoriale e prevede il coinvolgimento e
l'interazione con diversi settori sociali, in linea con gli
obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030.
"Si tratta di un canale di comunicazione e integrazione che -
spiega il professor Minerba - mette in relazione ricerca
universitaria e società. La sinergia tra iniziative territoriali
e competenze universitarie tende ad accrescere il generale
livello di benessere sociale con contenuto culturale, educativo
e di sviluppo di consapevolezza civile. E crea nuovi spazi di
confronto e studio. Anche così la ricerca diventa strumento di
inclusione".
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