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Umbria e Sardegna, un legame che risale al nuragico

Umbria e Sardegna, un legame che risale al nuragico

Mostra a Barumini, tra pezzi inediti la navicella del Trasimeno

BARUMINI, 09 febbraio 2024, 13:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La Magia degli Amuleti. Umbria e Sardegna vicine o lontane? Collezionismo e archeologia": una mostra scenografica che racconta di contatti e scambi tra Sardegna e Umbria in epoche lontane e anche più vicine. E punta a creare un gemellaggio tra le due regioni nel segno del patrimonio storico archeologico. E' allestita nelle sale del centro Giovanni Lilliu, a Barumini, celebre peril suo sito archeologico Unesco Su Nuraxi.

A far idealmente da collante, un pezzo emblematico e inedito per la Sardegna: la navicella - nuragica - del Trasimeno, venuta alla luce nelle acque del lago nel 2007 in occasione dei dragaggi a San Feliciano di Magione (Perugia). Parte del patrimonio del museo archeologico nazionale dell'Umbria, ha attraversato il mare e ora potrà essere ammirata per la prima volta nell'Isola lungo il percorso espositivo, assieme ad altro materiale inedito per la Sardegna.

L'esposizione permetterà infatti al pubblico di ammirare i materiali sardi custoditi nel Museo umbro che ha collaborato alla realizzazione della mostra ideata e organizzata dalla Fondazione Barumini guidata da Emanuele Lilliu in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti per la città metropolitana di Cagliari e Province di Oristano e Sud Sardegna.

Tre le sezioni, la prima è dedicata alle "relazioni fra Sardegna e Umbria al tempo dei nuraghi". In vetrina manufatti in bronzo come asce, pugnali, punte di lancia, navicelle, bottoni, lingotti di rame. La seconda è un viaggio nelle tradizioni popolari con i 60 amuleti sardi della collezione Giuseppe Bellucci, il grande studioso perugino appassionato di paleoetnologia e tradizioni popolari, scomparso nel 1921: un itinerario tra amuleti, oggetti terapeutici e strumenti magico-religiosi contro il fulmine e la grandine, rimedi contro il malocchio, oggetti legati ai momenti significativi della vita di donne, uomini, bambini e animali.

C'è poi lo spazio dedicato al carteggio tra Bellucci e il Canonico Spano, archeologo, linguista ed etnologo sardo. Un epistolario custodito in parte alla sovrintendenza umbra in parte alla Biblioteca Universitaria di Cagliari e che viene mostrato per la prima volta. La mostra è aperta fino al 20 giugno. "Poi l'auspicio è che possa proseguire il suo viaggio verso l' Umbria per rafforzare e consolidare i rapporti tra le due regioni", ha sottolineato il presidente della Fondazione Barumini Emanuele Lilliu.

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