Nuovi episodi di violenze nel
carcere di Bancali a Sassari. Lo denuncia il Sappe, sindacato
autonomo della Polizia penitenziaria.
"Nel primo pomeriggio di ieri - spiega Antonio Cannas,
delegato nazionale per la Sardegna del Sappe - un detenuto
tunisino ha improvvisamente cercato di colpire, senza alcun
motivo, il poliziotto in servizio nella Sezione che era intento
all'accompagnamento dell'infermiere per la somministrazione
delle terapie farmacologiche. L'uomo era particolarmente agitato
e ha iniziato a inveire contro gli altri ristretti, creando dei
gravi problemi di ordine e sicurezza. Il tempestivo intervento
dei poliziotti teso a smorzare la tensione nel Reparto detentivo
ha inizialmente raggiunto lo scopo ma poi il ristretto
nordafricano, temporaneamente spostato in una delle celle
d'attesa, si è proditoriamente scagliato contro alcuni
poliziotti, colpendone uno al volto ed un altro, con una
gomitata, all'occhio, entrambi poi inviati in ospedale per le
cure del caso".
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, definisce
"semplicemente allarmanti ed inquietanti" alcuni degli eventi
critici accaduti ultimamente nelle carceri sarde: "Ci sono state
76 denunce per resistenza ed ingiuria a pubblico ufficiale, una
protesta collettiva con rifiuto di entrare in cella. Ma ancora
più gravi le aggressioni a poliziotti: 13 quelle che hanno visto
assegnare ai malcapitati fino a sette giorni di prognosi, 2
quelle con prognosi da 8 a 20 giorni e ben 2 aggressioni con
prognosi maggiori di 20 giorni".
Il leader del Sappe fa appello al sottosegretario alla
Giustizia Andrea Delmastro per un incontro urgente: "per
ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella
tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in
carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella
impunità assoluta".
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