La Juventus prende gol ma vince
ancora: contro il Cagliari finisce 2-1, Bremer e Rugani regalano
il primo posto per una notte. I bianconeri rischiano solo dopo
il doppio vantaggio, con Dossena che prima accorcia le marcature
e poi colpisce un palo. Così Allegri mette la freccia
sull'Inter, aspettando i nerazzurri che chiuderanno la giornata
contro il Frosinone, e manda un messaggio a Inzaghi in vista del
derby d'Italia del 26 novembre.
Allegri fa un solo cambio rispetto a Firenze ed è una
modifica forzata: manca Rabiot per squalifica, il tecnico sposta
McKennie nel ruolo di mezzala e inserisce in corsia Cambiaso. La
fascia di capitano finisce sul braccio di Locatelli, fresco di
rinnovo fino al 2028, con Miretti confermato dopo il primo gol
in bianconero, mentre in attacco giocano Kean e Chiesa, con
Vlahovic alla seconda panchina iniziale di fila. In difesa,
insieme a Bremer e Rugani, c'è regolarmente Gatti nonostante la
diffida.
Ranieri sorprende e disegna una sorta di 4-2-3-1: Petagna è
il riferimento offensivo e lo supportano Jankto, Viola e
Luvumbo, con Prati-Makoumbou diga davanti al quartetto arretrato
formato da Zappa, Goldaniga, Dossena e Augello.
Sulle tribune dello Stadium ci sono anche due grandi ex
bianconeri come Lichtsteiner e Khedira, acclamati dai tifosi per
il loro ritorno sotto la Mole, oltre a Djokovic, in città per le
Atp Finals in programma al Pala Alpitour.
La Juve parte convinta e conquista subito un paio di corner,
ma il Cagliari è temibile in contropiede ed è messo molto bene
in campo: i sardi chiudono tutti gli spazi, la manovra dei
bianconeri è piena di errori tecnici e le occasioni latitano. Il
migliore dei padroni di casa è McKennie, che a fine primo tempo
si inserisce sul cross di Kostic ma la sua deviazione non trova
la porta. L'altra occasione della Juve è per Kean, che però
controlla male l'imbucata di Chiesa e permette a Scuffet
l'uscita bassa. Il primo tempo si conclude 0-0 senza tiri in
porta.
Ranieri lascia negli spogliatoi Petagna per lanciare
Lapadula, la ripresa si apre con la botta di Chiesa che centra
lo specchio con una conclusione centrale e con Kean che arriva
davanti a Scuffet ma perde l'attimo per calciare. La Juve alza
nettamente il proprio indice di pericolosità, serve un'uscita
miracolosa del portiere per deviare in angolo il tiro
ravvicinato di Chiesa. La pressione dei bianconeri viene
premiata da un calcio piazzato: punizione di Kostic, Bremer
svetta da solo e infila Scuffet per l'1-0.
A metà secondo tempo Allegri richiama Kean e Miretti per
Vlahovic e Iling-Junior, Ranieri risponde con Oristanio al posto
di Viola. E i bianconeri raddoppiano su un altro calcio
piazzato: batte ancora Kostic, la traiettoria trova Rugani che
prima colpisce la traversa e poi fa tap-in a porta vuota. La
partita sembra chiusa, il Cagliari la riapre con una palla da
fermo e ancora con un difensore, con Dossena che salta più in
alto di tutti sull'angolo di Jankto. I sardi trovano vigore, il
centrale è ancora pericolosissimo nel gioco aereo e colpisce un
palo a nove minuti dalla fine. La Juve alza il muro e trova la
quinta vittoria consecutiva, portandosi momentaneamente in
vetta. Il Cagliari si sveglia tardi, ma lo spirito è quello
giusto per la salvezza.
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