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Processo Grillo jr, 'ero paralizzata non riuscivo a muovermi'

Processo Grillo jr, 'ero paralizzata non riuscivo a muovermi'

Passaggio drammatico del racconto della principale accusatrice

TEMPIO PAUSANIA, 07 novembre 2023, 20:12

dall'inviato Fabrizio Fois

ANSACheck

Processo Grillo jr. 'Paralizzata, non riuscivo a muovermi ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Processo Grillo jr.  'Paralizzata, non riuscivo a muovermi ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Processo Grillo jr. 'Paralizzata, non riuscivo a muovermi ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima costretta a bere una bottiglia di vodka, poi il black out. "Non avevo la forza di reagire. Ero paralizzata, volevo urlare ma non riuscivo a muovermi". E dopo quella notte, atti di autolesionismo e tentativi di suicidio. E' stata una deposizione fiume, drammatica e segnata da crolli emotivi, un racconto durato quasi sei ore con le domande del procuratore Gregorio Capasso e della sua avvocata Giulia Bongiorno, quello della principale accusatrice dei quattro amici genovesi, Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore di M5s), Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, a processo a Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo.

Nell'udienza a porte chiuse la studentessa italo-norvegese, per la prima volta in aula a dire la sua verità, è apparsa "devastata", così l'ha descritta la sua legale. Tanto che quasi subito la sua deposizione è stata interrotta: lacrime e singhiozzi mentre ricordava quella serata del 16 luglio del 2019 tra i bar e la discoteca Billionaire di Porto Cervo: "avevo bevuto molto", racconta. La notte è lunga, e si conclude nella villetta della famiglia Grillo con i quattro amici conosciuti al Billionaire: qui si sarebbe consumata la violenza di gruppo.

Prima l'allora 19enne sarebbe stata costretta a bere una bottiglia di vodka che l'avrebbe resa "inanimata, inerte", con le braccia immobili pur volendo agitarle: un black out che l'avrebbe lasciata in balia degli imputati, che a turno l'avrebbero stuprata. Una notte da incubo che le ha lasciato il segno: "Ho tentato più volte il suicidio - confessa - correvo sui binari, incontro al treno. E poi tanti episodi di autolesionismo". Ancora oggi fatica a riprendersi: "Soffro di disturbi alimentari", spiega.

L'avvocata Bongiorno, che rappresenta la studentessa come parte lesa e parte civile, è uscita anche lei provata dall'udienza: "Credo che per un legale queste giornate siano le più difficili, le più complicate e le più dolorose. Perchè vedere una persona che ha parlato di suicidio, di atti di autolesionismo, di corse verso i binari per farsi mettere sotto il treno non è facile. A volte queste cose si banalizzano ma invece sono di una gravità inaudita, non è che lasciano il segno ma distruggono, devastano. E infatti stiamo parlando di una ragazza distrutta, devastata che ha fatto una deposizione tra i singhiozzi".

Si torna in aula domani mattina alle 10: toccherà al pool della difesa interrogare la teste-chiave. "Già oggi - sottolinea l'avvocata Antonella Cuccureddu - sono emerse tante contraddizioni rispetto a quello che ha raccontato l'amica (seconda presunta vittima, ndr) e gli altri testimoni sentiti finora. Si tratta di elementi cruciali - chiarisce - dati obiettivi di tipo tecnico che emergono dalle intercettazioni e dagli hard disk, e che hanno reso possibile fare una ricostruzione quasi millimetrica della serata". Gli avvocati degli imputati sono pronti a dare battaglia facendo leva soprattutto su alcuni video girati con gli smartphone nella villetta di Porto Cervo e che riprenderebbero alcune fasi del rapporto sessuale tra la ragazza e gli imputati. Nel frattempo sono state fissate altre due udienze: dopo quelle già previste per il 13 e 14 dicembre, quando proseguirà l'esame della studentessa, si andrà al 31 gennaio e all'1 febbraio 2024.

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