Sono ore di tensione per la
coalizione del centrosinistra con M5s e forze autonomiste e
indipendentiste. Alle 13 è convocato il tavolo che riunirà tutte
le sigle che metteranno sul tavolo i nomi da esaminare per
scegliere il prossimo candidato alle Regionali 2024. I
Progressisti, che già venerdì avevano esternato tutto il loro
malumore arrivando ad annunciare uno strappo sul nome di
Alessandra Todde come frutto di un accordo romano calato
dall'alto, lasciano intendere che parteciperanno, ma nulla è
confermato sino all'ultimo.
Intanto il Pd continua ad accelerare per chiudere, nel
tentativo di spegnere i fuochi accesi anche da Liberu e Più
Europa, e ha convocato un'altra riunione della direzione per le
17.30 di oggi. Il segretario Piero Comandini dovrebbe portare ai
dirigenti Dem una proposta emersa dal tavolo, ma gli esiti non
sono scontati. I Progressisti, se si siederanno, insisteranno
sulle primarie e sui nomi di Renato Soru e Graziano Milia.
Liberu, che propone la candidatura di Soru, ha confermato la sua
presenza e ribadito la linea.
Attesa sul fronte opposto: il centrodestra sardo aspetta
l'appuntamento romano di domani cui non è chiaro se
parteciperanno i leader nazionali Giorgia Meloni (Fdi), Antonio
Tajani (Fi) e Matteo Salvini (Lega). Nel frattempo continuano
tra le forze politiche, in particolare quelle non rappresentate
a Roma, gli appelli alla creazione di un tavolo regionale nel
quale discutere di nomi e programmi. Lo hanno fatto i
rappresentanti delle forze del Grande centro e anche i
Riformatori, che si sono rivolti direttamente alla Lega. In una
lettera rivolta al coordinatore Michele Pais, Aldo Salaris, alla
guida dei Riformatori, ha chiesto un incontro per discutere
"dello scenario politico e sul metodo di scelta di chi dovrà
guidare la coalizione". Sul tavolo c'è la candidatura, ribadita
e confermata, del governatore uscente Christian Solinas, ma Fdi
vorrebbe guidare l'alleanza con Paolo Truzzu, per gli azzurri
restano in campo Pietro Pittalis e Alessandra Zedda.
Manovre anche al centro con la Democrazia Cristiana che
diffida il neonato Grande centro dall'usare "indebitamente il
nome della Dc" per non ingenerare "confusione negli elettori -
dice la deputata europea Francesca Donato, che venerdì scorso è
stata nominata commissaria regionale per la Sardegna della
Democrazia Cristiana - La Dc farà il suo percorso e le sue
scelte".
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