C'è un momento sul quale ci si è soffermati durante la testimonianza di una delle due presunte vittime nell'udienza al Tribunale di Tempio Pausania, dove si sta svolgendo il processo per violenza sessuale nei confronti di Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Quando la studentessa milanese si è svegliata a fine mattinata, ha trovato l'amica - principale accusatrice dei 4 - sconvolta in un'altra stanza e che le ha detto di essere stata violentata "da tutti". Il racconto, già fatto in sede di istruttoria - come ha spiegato il legale della testimone Vinicio Nardo - è stato ripercorso sia ieri che oggi.
In particolare gli avvocati difensori dei quattro ragazzi si sono soffermati sulla ricostruzione di tutta la serata del 16 luglio, quando prima di entrare nella discoteca Billionaire il gruppo composto anche delle due amiche ha consumato alcuni drink in un bar nella Promenade du port, a Porto Cervo, per poi continuare a bere anche all'interno della discoteca e una volta tornati nella villetta in località Cala di Volpe di proprietà della famiglia Grillo. Il pool della difesa ha fatto ricostruire alla studentessa milanese tutte le varie parti della nottata, ripercorrendo le prime ore del mattino in cui i ragazzi si sono cucinati della pasta prima di andare a dormire.
"Sono gli stessi temi affrontati ieri - ha osservato Antonella Cuccureddu, del pool di difesa - ha risposto allo stesso modo: non ha assistito alla violenza non ha sentito alcunché e poi ha detto che non c'erano persone ubriache tra loro: hanno bevuto come in una serata in discoteca, ma sono tornati a casa, hanno mangiato e tutti erano consapevoli di quello che facevano ed erano ludici". "Non vivevo più perché ero terrorizzata dall'idea che mi chiamassero i giornalisti da un momento all'altro - ha detto la legale riportando quanto avrebbe affermato in aula dalla studentessa milanese - vivevo con l'incubo perché addirittura hanno contattato un mio amico". Uno sconvolgimento della vita che è stato oggetto della testimonianza anche ieri e che avrebbe portato a incrinare il rapporto tra lei e la sua amica - la principale accusatrice dei quattro ragazzi - nel maggio del 2020. "Questa situazione e le notizie di stampa hanno incrinato il rapporto tra le ragazze perché l'ha coinvolta in una questione che credeva non la riguardasse". Quindi avrebbe escluso che la rottura dei rapporti tra le due riguardasse il fatto di non avere compreso da subito la situazione quando l'amica, la mattina dopo, le aveva detto - secondo quanto avrebbe ribadito in aula - di essere stata violentata "da tutti". "Lei (la testimone in aula oggi, ndr) - ha ribadito Cuccureddu che difende i quattro indagati - ha detto che non ha subito alcuna violenza e non ha sentito alcunché, nessuno che urlasse e che chiedesse aiuto".
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