Emergenza crolli in via Dettori: il Comune incontra mercoledì 18 i titolari delle attività commerciali chiuse a causa della chiusura della strada. L'appuntamento, organizzato dall'assessore alle attività produttive Alessandro Sorgia, sarà occasione di confronto con i dirigenti comunali della Protezione civile e dei Lavori pubblici. "Stiamo già utilizzando dei fondi comunali - spiega all'ANSA Sorgia - per la messa in sicurezza, cerchiamo di capire quali sono le esigenze e le richieste di chi è stato costretto a chiudere da un giorno all'altro. Cercheremo soluzioni, ma miracoli, purtroppo, non ne possiamo fare".
La cabina di regia è sempre attiva: Protezione civile, Abbanoa e Comune si confrontano ogni giorno per fare il punto della situazione. Dal gestore idrico, che ha isolato la condotta nella "zona rossa", arrivano rassicurazioni: anche durante i lavori di questi giorni il terreno sarebbe stato trovato sempre asciutto. In campo i periti, anche dei proprietari degli stabili. Ma sembra che per capire che cosa sia successo il programma preveda tempi relativamente lunghi: messa in sicurezza degli edifici e scavi, forse anche sbancamento, della strada. L'hanno capito molto bene gli abitanti della zona, costretti a trovare ospitalità da parenti e in hotel, e i commercianti. E ora anche il bistrot BuffHouse di via Dettori lancia una raccolta fondi per trovare una nuova casa.
"La nostra attività si è difesa da una pandemia grazie al duro e costante impegno dei nostri collaboratori, al vostro immancabile sostegno e alla fiducia che avete sempre riposto in noi - scrive il proprietario Francesco Alba sulla piattaforma GoFundMe - Oggi, quello che stiamo vivendo ci sembra il peggiore degli incubi. Non sappiamo se potremo mai tornare in quella che ormai da quasi 5 anni era la nostra casa ne se riusciremo a trovarne un'altra in tempi brevi" continua Francesco". Proprio tre giorni fa anche Nicolò Balia, proprietario di Abissi - cuochi, marinai e sognatori, ristorante di food street, aveva lanciato uNa raccolta fondi per spostare l'esercizio commerciale.
Cedimenti e pericoli crolli anche in altre zone della città. Da metà novembre anche i dipendenti dell'Avvocatura di Stato lavorano da casa: lo smart working è stato prorogato sino al 31 gennaio a cause del rischio crolli nella palazzina di via Dante. "Capiamo il problema - dice all'ANSA Patrizia Porrà, dirigente Cgil e rappresentante sindacale - ma con lo smart working, la velocità della connessione alla rete è inferiore rispetto a quella degli uffici. E prima o poi bisognerà recuperare i faldoni cartacei delle pratiche non ancora digitalizzate".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA