Una nuova battaglia giudiziaria incombe sulla contestata costruzione dell'impianto di stoccaggio del gas, nella zona di Istrumpadoglios a Torpè, località giudicata dai residenti troppo vicino alle case.
Dopo la prima denuncia alla Procura di Nuoro, affinché accerti le condizioni di sicurezza di un simile impianto in prossimità delle abitazioni, un nuovo esposto sta per essere depositato in Procura dalla minoranza in Consiglio comunale e dal comitato spontaneo, nato contro la realizzazione dell'opera. Stavolta i ricorrenti, tramite l'avvocata Martina Cocco, contestano l'atto di vendita del terreno di Istrumpadoglios da parte di un privato cittadino a Medea Italgas, la società che ha acquistato il lotto e avviato i cantieri per la realizzazione dell'impianto.
Il fondo, secondo la legale, è privo di un valido titolo di proprietà. "Dopo un attento esame delle carte in mio possesso - ha detto all'ANSA l'avvocata Cocco - ho informato il sindaco di Torpé di come nell'atto di compravendita il venditore dichiarasse di essere nel possesso pacifico, pubblico e ininterrotto per oltre 20 anni, non accertato però giudizialmente, mancando così il titolo di proprietà. A tutt'oggi, nonostante le promesse del sindaco ai suoi concittadini, abbiamo avuto modo di constatare che nulla è stato fatto rispetto alle promesse di prendere in carico la situazione ed eventualmente promuovere azioni legali contro Medea. Motivo per cui sarà mia premura tutelare i diritti dei miei assistiti presso le competenti sedi giudiziarie".
La battaglia dei residenti di Istrumpadoglios e della minoranza consiliare, dunque non si ferma. Anzi sono decisi ad andare fino in fondo per impedire la realizzazione dell'opera in quel terreno. Per questo chiedono da mesi una soluzione alternativa di un'area lontana dal centro abitato.
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