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Un ragazzo su 5 vittima di bulli, la sfida della prevenzione

Un ragazzo su 5 vittima di bulli, la sfida della prevenzione

A Cagliari nuovo progetto ,"pronti a entrare nelle scuole"

CAGLIARI, 28 marzo 2022, 16:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un nuovo polo regionale contro il bullismo, cyberbullismo e violenza di genere. La sede è già operativa in via Peretti a Cagliari: in campo avvocati, psicologi, criminologi e sociologi per una campagna di prevenzione. Ma anche di aiuto quando si è di fronte a una vessazione già in corso. Esperti già in azione. E pronti, ha annunciato il responsabile del polo Sardegna Fondazione Libra Giovanni Deplano, ad entrare nelle scuole.

"Un fenomeno che ci preoccupa e sempre più dilagante. Il nostro obiettivo - ha spiegato l'assessora alla Pubblica istruzione Rita Dedola - non quello di azzerarlo, sarebbe impossibile, ma mettere in campo gli strumenti per combatterlo è in qualche modo limitarlo e governarlo". La prevenzione, hanno sottolineato gli esperti, si baserà su un costante dialogo con la "comunità educante", dai genitori agli insegnanti, passando per gli allenatori sportivi. Anche per dare le giuste dritte a chi, per questioni anagrafiche, non sa come agire e cosa fare di fronte a chat, foto e video che vengono scambiati sul web.

Un intervento, quello della Fondazione, che parte dagli ultimi dati preoccupanti diffusi da una ricerca in Sardegna di Eurispes. I risultati? Un ragazzino su cinque (19,6%) ha dichiarato di avere subito atti di vessazione digitale, "raramente" nel 10,3% dei casi, "qualche volta" nel 7,8% e "spesso" nell'1,5%. In cima alla classifica le telefonate mute, gli scherzi telefonici e l'esclusione intenzionale di qualcuno da gruppi online. I bulli digitali non hanno genere: sono, nella stessa misura, ragazze, il 49,7%, o ragazzi, il 50,3%. Hanno un'età compresa tra i 13 e i 19 anni e usano chat di gruppo e messaggi individuali, WhatsApp, Telegram e applicazioni simili. L'identikit? Ragazzi ansiosi, insicuri e, generalmente, fanno parte di una cerchia conosciuta, che prendono di mira soprattutto chi non è in grado di difendersi o chi ha un handicap fisico. 
   

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