Studenti in piazza anche a Cagliari per manifestare contro "un Governo che mette la scuola in secondo piano" e per chiedere che "si smetta di giocare con il nostro futuro". Almeno un centinaio di ragazzi in corteo, da piazza Repubblica a piazza Giovanni, ha preso parte alla mobilitazione nazionale "Giù la maschera" per dire no "ai tagli di cui la scuola è vittima, all'assenza di politiche indirizzate a un miglioramento, alla manovra 'scuole sicure' che non si occupa di garantire vera sicurezza come quella degli edifici, all'alternanza scuola-lavoro".
"La nostra idea di cambiamento - spiega la coordinatrice di Eureka-Rete degli studenti medi Cagliari, Michela Lippi - si basa sulla cultura e sul fatto che ognuno possa accedervi senza alcun impedimento, perché il cambiamento senza cultura è solo regresso. Vogliamo - aggiunge - una scuola che sia al centro di finanziamenti e non abbandonata a se stessa".
In prima fila anche gli studenti del Fronte della Gioventù Comunista. "Mentre le nostre scuole crollano, il governo pensa a installare telecamere e a favorire blitz della Polizia nelle scuole - afferma Federica Pili della FGC di Cagliari -. Così si scambia la sicurezza degli studenti con un problema di repressione, utile soltanto alla propaganda di governo. Oggi siamo scesi in piazza per rivendicare una scuola diversa, per mettere al centro della discussione i nostri problemi reali, sui quali Lega e Cinque Stelle tacciono e non cambiano nulla. Agli studenti servono scuole prima tutto agibili e sicure, che garantiscano il diritto fondamentale allo studio di cui ogni cittadino ha bisogno per vivere nella società, e non al servizio dei padroni".
La mobilitazione si è conclusa a fine mattina in piazza Giovanni con gli interventi dei rappresentanti degli studenti.
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