Non serve una manovra finanziaria di galleggiamento, ma una legge di stabilità con un profilo marcatamente orientato a sostenere la crescita economica.
E'questa la richiesta che la Cna Sardegna ha rivolto al Consiglio regionale durante il convegno dal titolo "Credito e il suo futuro per le micro imprese della Sardegna - Una strada stretta ma possibile" che si è tenuto stamani all'Aeroporto di Elmas e organizzato dall'associazione artigiana insieme ad Artigiancassa.
"Le risorse aggiuntive a disposizione nella legge di stabilità per il 2019 devono essere impegnate per sostenere in maniera più efficace investimenti produttivi e promuovere nuove opportunità di lavoro per le imprese sarde", hanno spiegato il presidente regionale della Cna Pierpaolo Piras e il segretario regionale Francesco Porcu, riferendosi al plafond di circa cento milioni di euro di risorse manovrabili di cui il Consiglio disporrebbe nell'esaminare la prossima legge di stabilità e che l'associazione artigiana sostiene "debbano essere destinati ad un piano di investimenti finalizzato alla realizzazione delle tante opere di riassetto e messa in sicurezza del territorio che anche gli ultimi dolorosi eventi denunciano come sempre più necessarie e non rimandabili".
Al convegno hanno partecipato l'assessore alla Programmazione e Bilancio Raffaele Paci; Franco Sabatini, presidente della Commissione Programmazione, Francesco Simone, direttore generale Artigiancassa e Daniele Vaccarino, presidente nazionale Cna.
Il credito concesso alle imprese sarde si sta riducendo vistosamente. Considerando sia il breve che il medio-lungo termine, a giugno 2018 il volume complessivo del credito è sceso a 10,2 miliardi di euro. In pratica, rispetto alla situazione di fine 2016, le imprese dell'Isola hanno visto la disponibilità di credito ridursi di oltre 1,8 miliardi.
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