Senza i Piani urbanistici
comunali (Puc) si fa poca strada: nessuna pianificazione e
sviluppo per la Sardegna. Per l'Anci, il Coordinamento delle
Associazioni degli Enti Locali e il Cal (Consiglio autonomie
locali) è questo il punto fondamentale della Legge Casa in
discussione in Consiglio regionale. Doppio appello: un rapido
sì. Magari unito all'approvazione della legge urbanistica.
In estrema sintesi è questo il contenuto della lettera aperta
inviata a consiglieri e Giunta regionale. Un vero e proprio sos:
se l'aula non si muove rimane tutto congelato. "E' necessario
riprendere il processo di pianificazione paesaggistica e
territoriale - dicono gli enti locali - in un rapporto di
stretta collaborazione e co-pianificazione tra Regione e Comuni,
attraverso la predisposizione dei Puc in adeguamento. La mancata
predisposizione di questi atti, non addebitabile alla
responsabilità dei Comuni, ha prodotto un effetto pesantemente
negativo, di congelamento vincolistico del nostro territorio
senza, per altro, liberare gli effetti positivi di una ordinata
e sostenibile pianificazione, che avrebbe restituito a tutti i
Comuni le attese opportunità in relazione alle loro
peculiarità".
Serve anche una regia. "Ci sembra dannosa - sottolineano le
tre associazioni - l'assenza di una adeguata struttura di
supporto e di assistenza tecnica alla pianificazione, presso
l'assessorato degli Enti locali e dell'Urbanistica. Inoltre,
leggi approvate in recepimento di norme nazionali rispondono a
evidenti esigenze congiunturali ed emergenziali, ma comportano
un regime derogatorio che, quando tende a diventare permanente,
deresponsabilizza i Comuni, ne vanifica il processo
pianificatorio e sottrae ad essi una delle funzioni più
importanti, ossia la potestà di determinare democraticamente le
regole per il governo dello sviluppo del loro territorio".
L'appello: "Come Comuni chiediamo, al Consiglio e alla
Giunta, di essere messi nelle condizioni di poter velocemente
predisporre o adeguare i Puc e di dare il nostro indispensabile
contributo, assumendoci le nostre responsabilità in termini di
condivisione di impegno, di tempi certi e di investimento di
risorse. Tutte cose indispensabili e realizzabili per
concludere, in un arco temporale certo e definito, il processo
di pianificazione paesaggistica, urbanistica e territoriale".
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