Una casa per il volontariato e la cultura nelle vecchie celle del carcere di Buoncammino. La proposta arriva della associazione Amici di Sardegna in collaborazione con altri movimenti ed è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa davanti ai cancelli dell'istituto penitenziario ormai vuoto dopo il trasferimento dei detenuti a fine novembre nella nuova struttura di Uta.
Il primo passo - ha spiegato il presidente dell'associazione, Roberto Copparoni - è il coinvolgimento del Comune: "Chiediamo che faccia propria la nostra proposta, per velocizzare le procedure, offrendo un proprio stabile, penso alla scuola di via Falzarego ora inutilizzata, per ospitare la documentazione ancora nel carcere. Poi si potrebbe aprire: il Comune potrebbe garantire la copertura assicurativa, al resto ci penserebbero centinaia di volontari. Siamo in un'area strategica, a un passo da Castello, anche per il turismo". Tutto questo per l'immediato mentre "per il futuro possiamo pensare anche a una progettazione con fondi europei. O magari chiedere una mano alla Fondazione Banco di Sardegna". Si dovrebbe costituire una vera e propria cittadella ma nel frattempo occorre aspettare che la struttura passi dal Ministero alla Regione e poi eventualmente al Comune.
"Deve diventare un luogo di incontro - ha concluso Copparoni - che si sostituisca al luogo di sofferenza che è sempre stato.
Cagliari ha bisogno assolutamente di uno spazio come questo. Nel maxi-progetto ci sono biblioteche, sale convegni, spazi eventi.
Bisogna fare in fretta questa è una grande opportunità".
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