"Se il ministro Fitto pensa di fare
il prestigiatore di un Governo incapace di reperire risorse lì
dove vi sono, dall'evasione fiscale agli extraprofitti, pensando
di dirottare i soldi del Fondo Sviluppo e Coesione su altre
partite di gioco, e nel frattempo tagliando le tasse ai redditi
alti e il welfare ai poveri e lavorando per l'autonomia delle
regioni più ricche, troverà a breve tutto il Mezzogiorno e la
sua popolazione in piazza a reclamare quanto di diritto ci
spetta". È il commento della Cgil Puglia al ritardo nel
trasferimento delle risorse del fondo per la coesione
territoriale, che per l'80% sono destinate alle regioni del Sud
e che per la Puglia ammonterebbero a oltre 4 miliardi.
"Il ministro per la coesione che lavora contro la coesione
non si era ancora visto - denuncia la Cgil Puglia -. A lamentare
la necessità dell'assegnazione degli oltre 22 miliardi di euro
del fondo sono tutte le regioni che utilizzano quelle risorse
per lo sviluppo produttivo, economico e sociale dei propri
territori. Fa soltanto sorridere il pretesto utilizzato da Fitto
e che bloccherebbe la ripartizione, ovvero la necessità di uno
schema di governante che coordini le risorse del Piano nazionale
di ripresa e resilienza con quelle delle politiche di coesione.
L'unica programmazione autonoma che contrasta con le previsioni
del Pnrr e della coesione è quella dell'autonomia differenziata
del suo Governo. Stiamo chiedendo da gennaio l'assegnazione dei
fondi europei per lo sviluppo e la coesione, quanto tempo serve?
Perché non si lavora assieme alle regioni? Questa idea di
accentrare tutto, di evitare organismi di controllo, penalizza
il protagonismo dei territori".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA