"Il nuovo Parco della Giustizia è un
diritto per la mia città e, per me, un dovere istituzionale che
da sindaco ho cercato di onorare. Abbiamo fatto un lungo
viaggio, sono cambiati i compagni di viaggio, ma ciò che conta,
per me, è che la mia città" oggi sia protagonista del progetto
"di quella che sarà forse l'opera pubblica più importante
realizzata nel capoluogo pugliese nei prossimi anni".
Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la
presentazione del progetto del Parco della giustizia del
capoluogo pugliese, avvenuta oggi a Roma nella sala Caduti di
Nassirya del Senato insieme con il viceministro della Giustizia,
Francesco Paolo Sisto, e la direttrice dell'Agenzia del Demanio,
Alessandra dal Verme. Il sindaco ha ricordato che "da subito
abbiamo immaginato un grande parco verde che restituisse
ossigeno ed energie a questa città, 26 costruzioni, tra
fabbricati e caserme, demolite a fronte di soli quattro edifici
ricostruiti in cui saranno accorpati tutti gli uffici
giudiziari". "In questi anni - ha detto ancora - pur di arrivare
a questo punto mi sono seduto a tutti i tavoli, ho parlato con
tutti i ministri, i vertici degli organi giudiziari, i dirigenti
e i funzionari che si sono succeduti. Senza fare alcuna
distinzione di parte politica".
Decaro evidenzia di averlo fatto "per quei 1.800
professionisti citati nella presentazione del progetto, perché a
loro dobbiamo chiedere scusa per la vergogna di quelle tende
(dove furono ospitate temporaneamente le aule per l'inagibilità
del palazzo di via Nazariantz, ndr) , e allo stesso tempo dire
grazie per il lavoro sacrosanto che svolgono quotidianamente sul
nostro territorio", ma anche "per la mia comunità, che merita
una sede della giustizia dignitosa, innovativa, aperta alla
città".
Alessandra dal Verme ha sottolineato che "l'intervento del
Parco della Giustizia permette di restituire a Bari
un'importante area verde molto attesa dal territorio e una
logistica della giustizia integrata con la città. Sarà l'avvio
di un processo virtuoso che interesserà gradualmente i diversi
quartieri con interventi di rigenerazione diffusa".
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