Il Tribunale di Brindisi ha
condannato due persone per la morte del capitano dei carabinieri
Gianbruno Ruello, avvenuta in seguito una gara di tiro dinamico
con armi da fuoco che si disputò ad Oria il 28 maggio del 2016,
in un poligono. L'ufficiale dell'Arma, colpito alla nuca da un
proiettile vagante, morì il giorno dopo in ospedale al "Perrino"
di Brindisi. I fatti si verificarono al Dynamic Shooting Club
Federico II di Oria (Brindisi). Sono stati condannati per
"cooperazione in omicidio colposo" Francesco De Pace (un anno e
otto mesi), presidente dell'associazione sportiva Asd Dynamic
Shooting Club Federico II, ed uno dei tre consiglieri imputati
Francesco Tancredi (un anno e tre mesi). Per entrambi pena
sospesa.
Sono, invece, cinque le assoluzioni disposte dal giudice del
Tribunale di Brindisi Simone Orazio. Il pubblico ministero
titolare dell'inchiesta, Raffaele Casto, aveva rilevato una
carenza di sicurezza nella gara. In particolare ricostruendo
tutte le fasi della vicenda, la pallottola avrebbe centrato
dapprima il bersaglio, una sagoma in cartone. Poi però sarebbe
finita su uno pneumatico posizionato come protezione, colpendo
infine in pieno il militare nella zona posteriore della testa,
vicino all'orecchio: Ruello era arbitro di gara in quella
competizione. Il proiettile vagante di un concorrente partì da
una pistola Glock 9x21 semiautomatica. Le indagini sono state
condotte dai carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana
(Brindisi) e della stazione di Oria (Brindisi).
Ruello, 48 anni originario di Taranto, era stato in servizio
per anni al Nucleo investigativo del comando provinciale di
Brindisi, per poi essere trasferito a Bari, come capo sezione
operativa dell'ufficio Oaio.
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