(ANSA) - TARANTO, 26 MAR - "Il 22 marzo scorso si è
registrato un picco di SO2 (biossido di zolfo o anidride
solforosa) nel quartiere Tamburi di Taranto. Il valore è giunto
fino a 910 microgrammi a metro cubo. Il vento in quella giornata
soffiava da nord-ovest ed era quindi un tipico giorno in cui si
poteva parlare di Wind Day. Chiediamo che ne vengano accertate
le cause". Lo sottolineano Massimo Castellana e Alessandro
Marescotti del Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a
Taranto, aggiungendo che "quello registrato è il picco più
elevato da quando è entrata in funzione la centralina Arpa di
via Machiavelli nel quartiere Tamburi di Taranto, ossia dal 2007
a oggi". Il riferimento è a un documento che l'agenzia regionale
di protezione ambientale ha inviato all'Ispra, al ministero
della Transizione ecologica, a Regione Puglia, Prefettura,
Comune e Asl di Taranto in cui si segnalano nelle giornate dal
22 al 24 marzo scorsi "significativi incrementi delle
concentrazioni degli inquinanti gassosi, in particolare biossido
di zolfo e benzene". L'Arpa Puglia evidenzia anche come
l'azienda siderurgica abbia comunicato che, a partire dal 21
marzo, "sarebbero state avviate le attività di ripristino delle
condizioni operative dell'altoforno 4 e che nel periodo di
transitorio di riavviamento si sarebbero potute verificare
emissioni transitorie". (ANSA).
Ex Ilva: ambientalisti, accertare picco biossido di zolfo
Valore registrato da Arpa il 22 marzo. Anche incremento benzene
