"Nel caso la Carta delle Aree idonee
contenga un solo sito pugliese continueremo a opporci con tutte
le nostre forze alla scelta di individuare l'Alta Murgia come
possibile luogo per lo smaltimento di rifiuti radioattivi". Lo
ribadiscono il presidente della Regione Puglia, Michele
Emiliano, e l'assessora all'Ambiente, Anna Grazia Maraschio,
dopo la notizia che la Sogin ha trasmesso al ministero della
Transizione Ecologica la proposta di mappa delle aree idonee ad
ospitare il deposito nucleare.
"Il nostro - spiegano - è un no a tutela della salute dei
cittadini e della bellezza e della biodiversità di un Parco
Nazionale, che rappresenta uno dei luoghi più singolari della
Puglia e del Mediterraneo e candidato a entrare nel network dei
Geoparchi dell'Unesco". "In tutte le fasi della partecipazione
pubblica, curata dalla Sogin - proseguono - la Regione Puglia
ha, infatti, evidenziato come le cinque aree pugliesi ritenute
potenzialmente idonee, non solo sono ampiamente caratterizzate
dai criteri escludenti, ma presentano evidenti fattori
sfavorevoli dai quali conseguirebbe la definitiva esclusione
dalla Carta nazionale delle aree idonee". "Questa nostra
posizione contraria a ogni ipotesi di utilizzo del territorio
pugliese per il deposito di rifiuti radioattivi - spiegano
Emiliano e Maraschio - è stata ufficializzata dal Consiglio
regionale e si fonda su studi tecnici e scientifici condotti
insieme a Università, Enti di ricerca, Enti locali, Agenzie
regionali, Associazioni e Ordini Professionali, già portati a
conoscenza della Sogin e del Governo". "Nessuna area pugliese,
tra quelle individuate come deposito - concludono - ha finora
ottenuto una classificazione ottimale e, inoltre, non è in grado
di garantire le esigenze di isolamento da infrastrutture
antropiche e da attività umane".
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