Approfondire lo studio di uno dei
più importanti insediamenti dell'antica Daunia, l'antica città
di Arpi, insediamento vicino Foggia e valorizzarne i tesori. E'
l'obiettivo della mostra "Arpi riemersa. Dalla rete idrica alla
scoperta delle necropoli (scavi 1991-1992)", in esposizione al
Museo del Territorio di Foggia dove oggi sarà inaugurata. Si
tratta di una tappa del progetto "Arpi Project: abitare la
città" che dal 2014 coinvolge la la soprintendenza archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta Andria Trani
e Foggia, l'Università degli studi di Salerno e il Centre Jean
Bérard di Napoli.
"Attraverso questa esposizione è possibile poter riprendere
lo studio della città di Arpi lavorando su degli scavi già fatti
negli anni 90 dall' archeologa foggiana Marina Mazzei", ha
spiegato Claude Pouzadoux del Centre Jean Bérard. "Visitando
questa mostra è possibile notare - aggiunge Pouzadoux - i
cambiamenti culturali di un popolo che vanno dal VI alla prima
metà del III secolo a. C". La mostra si sviluppa in un percorso
articolato in tre grandi fasi segnate ciascuna da cambiamenti
nel rituale e nelle pratiche funerarie, nella tipologia
sepolcrale e nella composizione dei corredi funebri deposti
accanto ai defunti. Secondo Anita Guarnieri, della
Soprintendenza archeologica si è trattato di:
"Una incredibile azione di tutela e salvaguardia del
territorio". Dietro alla realizzazione della mostra - spiega la
stessa - è stato effettuato: "un lavoro di studio sulle varie
tipologie delle tombe presenti nell'antico centro dauno e la
realizzazione di una cartografia in formato Gis che ha
consentito di localizzare e di capire meglio la trasformazione
e l'evoluzione del territorio sia rurale che urbano dell'antica
Arpi", ha concluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA