"Siamo amici da dieci anni. Sto
aiutando i due genitori perché loro non stanno bene". Lo ha
detto Dimiter Bonchey Georgeev un amico dei genitori di Cristian
e Birka, i due bambini di 4 e 2 anni bulgari morti lo scorso 17
dicembre nell'incendio di una baracca all'interno del campo
nomadi che si trova a Stornara, nel Foggiano. Nella chiesa di
San Rocco di Stornara si sono celebrati i funerali officiati
dall'ex vescovo di Cerignola, monsignor Luigi Renna e da Padre
Marian Micu, della diocesi ortodossa rumena d'Italia. Alla
cerimonia erano presenti, oltre ai genitori dei bimbi e al loro
amico, il prefetto di Foggia, Carmine Esposito, i vertici
provinciali delle forze di polizia, e i sindaci di Stornara,
Stornarella , Carapelle, Ordona e Ortanova.
"Le salme - dice l'uomo - rimarranno qui in Italia, è
impossibile portarle in Bulgaria. Nel frattempo continuiamo a
vivere nel campo perché non abbiamo altro posto". Nella sua
omelia monsignor Renna ha ribadito la necessità di avere sempre
"cura dei bambini". Poi il monito ai due genitori e alla
popolazione bulgara che vive nel ghetto: "Quella non è vita né
per voi né per i bambini. Voi siete qui per lavorare ma mai
barattare la nostra dignità con un solo denaro - ha aggiunto -
Il ghetto non è un luogo in cui vivere. Andate a vivere in un
luogo più dignitoso. Non fate più dormire i vostri bambini in
mezzo ai cartoni e agli stracci". Poi Renna si è rivolto alle
autorità presenti in chiesta auspicando che lo Stato faccia in
modo da eliminare quel ghetto.
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