Ci sono anche i
fratelli Buonarota, Nicola e Michele di 42 e 44 anni, ritenuti
dagli inquirenti i nuovi capi clan della batteria Miccoli-De
Rosa- Buonarota, subentrati dopo l'uccisione dello storico boss
Pietro De Rosa del 20 gennaio 2019, tra le dodici persone
arrestate questa mattina all'alba in una operazione antidroga a
Trinitapoli ( BAT). Blitz denominato Turn Over condotto dai
carabinieri coordinati dalla Dda di Bari. Otto sono finiti in
carcere, quattro ai domiciliari. Per tutti le accuse sono di
associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti. A quattro di loro, ovvero i due fratelli Buonarota
e i due fratelli Campanella, Alberto (già in carcere perché
ritenuto responsabile dell'omicidio di Cosimo Damiano Carbone) e
Giuseppe, viene contestata anche la disponibilità di armi e il
metodo mafioso.
Gli investigatori hanno definito l'organizzazione: una
struttura criminale di tipo verticistica. Le indagini sono
iniziate a seguito dell'omicidio di Severino Benedetti avvenuto
a Trinitapoli nel gennaio 2015. Dalle investigazioni è emerso
che i due fratelli Buonarota gestivano lo spaccio:
predisponevano i turni di lavoro dei pusher, contattavano i
fornitori, gestivano le casse dell'organizzazione e
stipendiavano gli spacciatori. Questi ultimi, in base alla
produttività delle giornate di lavoro, secondo gli
investigatori, riuscivano a guadagnare fino a 500 euro a
settimana. Quartier generale dello spaccio era il cosiddetto
rione delle "Case maledette" di Trinitapoli. Le cessioni
prevalentemente di cocaina, marijuana e hashish avvenivano
essenzialmente per strada. Al telefono la droga veniva indicata
con il termine "pezza". I pusher non agivano mai da soli, ma
solitamente accompagnati da una o due vedette munite anche di
binocoli per avvistare eventuali telecamere piazzate dai
carabinieri.
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