Decine di palloncini
bianchi, uno striscione con la scritta "Nessuno muore se vive
nel cuore di chi resta", e un lungo applauso tra i tanti volti
rigati dalle lacrime. E' così che centinaia di persone hanno
dato l'ultimo saluto a Orta Nova alla famiglia sterminata da
Ciro Curcelli, l'agente penitenziario che nella notte tra sabato
e venerdì scorsi ha ucciso la moglie e le due giovani figlie, e
poi si è sparato. Nel paese, oggi in lutto, sono stati celebrati
i funerali: al centro della chiesa gremita le bare bianche di
Valentina, 18 anni, e Miriana, 12 anni; ai lati quelle dei due
genitori, Teresa e Ciro. "La nostra società ortense non può
giudicare - ha detto monsignor Luigi Renna, vescovo della
diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano - ma può soltanto
migliorare nelle relazioni".
Alle esequie ha assistito anche Ines Panessa, la psicologa
che sta seguendo l'unico sopravvissuto della famiglia alla
strage, il figlio Antonio di 26 anni, che vive al nord.
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