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Favori e prestazioni sessuali, arrestato un pm di Lecce

Favori e prestazioni sessuali, arrestato un pm di Lecce

In carcere dirigente Asl. Domiciliari per 4, anche avvocatessa

POTENZA, 06 dicembre 2018, 21:07

Redazione ANSA

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Soggiorni vip con annesse battute di caccia, sesso, uno sconto fantastico per comprare la barca, agevolazioni per "saltare la fila" in occasione di visite mediche o interventi, per sé o per parenti e "amiche": questi i favori - non necessariamente nell'ordine - ricevuti dal pubblico ministero di Lecce Emilio Arnesano, finito in carcere oggi per decisione del gip di Potenza, a conclusione di un'inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo lucano. Oltre ad Arnesano, in carcere è finito anche Carlo Siciliano, dirigente dell'Asl di Lecce. Inoltre il gip ha disposto gli arresti domiciliari per quattro persone: altri tre dirigenti della stessa Asl salentina - Ottavio Naracci (direttore generale), Giorgio Trianni e Giuseppe Rollo - e l'avvocato Benedetta Martina.

Infine, divieto di dimora a Lecce per un altro avvocato, Salvatore Antonio Ciardo. Tutto è cominciato con una segnalazione della Procura di Lecce a quella di Potenza, competente ad indagare sui reati commessi dai colleghi salentini. L'argomento? Un provvedimento di dissequestro della piscina di Trianni, "con successiva archiviazione della notizia di reato". In cambio, Arnesano ha ottenuto "un soggiorno per annesse battute di caccia". Oggi il gip di Potenza ha sequestrato la piscina, oggetto del "mercimonio" tra il pm di Lecce e Giorgio Trianni, insieme a una barca di 12 metri e a 18 mila euro del pubblico ministero, "in quanto profitto del reato di corruzione". Ma proprio da quella vicenda sono partite le indagini che, in circa quattro mesi, hanno fatto emergere l'"ampio spettro di delitti commessi con abusi e vendita delle proprie funzioni da parte del magistrato". Arnesano, "con modalità continue e stabili", sarebbe stato protagonista di "ulteriori episodi di corruzione in atti giudiziari, induzione a dare o promettere utilità a pubblico ufficiale e abuso di ufficio".

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