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La proposta di Unasweb per la Direzione Tabacchi, intervista a Arcangelo Bove

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La proposta di Unasweb per la Direzione Tabacchi, intervista a Arcangelo Bove

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Responsabilità editoriale di Optimamente

28 gennaio 2021, 09:15

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Ieri mattina, 27 gennaio 2021, Unasweb ha partecipato alla tavola rotonda in streaming che è stata richiesta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli attraverso la Direzione Tabacchi. Per sapere come è andata, abbiamo intervistato Arcangelo Bove, presidente di Unasweb e patron di Svapoweb.

Qual è stato il tema del confronto?

Dopo che la legge di Bilancio è stata approvata, sono state invitate a un confronto concreto le diverse associazioni di categoria del settore della sigaretta elettronica, per capire quali adempimenti adottare. Oltre al sottoscritto, sono intervenuti i responsabili di Anafe, Anpvue e Uniecig. In qualità di rappresentante di Unasweb ho avanzato una serie di proposte il cui obiettivo è quello di contrastare la piaga del contrabbando, un problema serio che sta penalizzando in maniera evidente il settore.

Di che cosa si tratta?

Per capire come ci si dovrebbe muovere è necessario, prima di tutto, prendere in esame la normativa in vigore in questo momento. Per esempio, esiste una norma che proibisce in maniera esplicita di vendere prodotti del tabacco su distanze transfrontaliere ai consumatori che comprano sul territorio dello Stato. Un’altra legge importante è quella che prevede di oscurare, e quindi di inibire, i domini non autorizzati che mettono in commercio prodotti liquidi da inalazione a disposizione dei clienti italiani. Occorre conoscere, poi, la norma secondo la quale i liquidi da inalazione possono essere venduti unicamente tramite rivendite autorizzate che, per poter essere considerate tali, devono aver pagato l’imposta di consumo. Il fatto è che, nonostante tutte queste leggi, nel nostro settore il contrabbando prende strade diverse e viene perpetrato in tanti modi.

Facciamo un esempio…

Il caso più comune è quello dei consumatori privati che fanno acquisti su siti Internet, nella maggior parte dei casi transfrontalieri. Così, vengono effettuate delle spedizioni che contengono prodotti liquidi da inalazione destinati a essere consegnati in tutta Italia. Una situazione del genere si traduce nella completa evasione di tutte le imposte che sarebbero dovute all’Erario. Così, da una parte si configura un vero e proprio reato, quello di contrabbando; dall’altra parte si commette evasione fiscale e al tempo stesso si è protagonisti di un atto di concorrenza sleale nei confronti di tutti gli operatori onesti del settore.

Che cosa suggerite voi?

In realtà non c’è bisogno di nuove leggi, dal momento che per tale fattispecie le norme sono già previste, come pure le sanzioni collegate. Di conseguenza noi non possiamo fare altro che richiedere all’Agenzia delle Dogane di aumentare i controlli in questo settore, il che è possibile solo se si incrementa il numero di addetti dedicati. Un altro passo che si potrebbe compiere, però, è quello di fornire ai corrieri nazionali delle informazioni specifiche in merito alle norme in vigore, per renderli edotti del divieto di vendita dei prodotti del tabacco a distanza transfrontaliera verso i consumatori che comprano sul territorio dello Stato. Se questa legge venisse rispettate, chi rivende online liquidi da inalazione sarebbe tenuto a risiedere in Italia.

Anche i corrieri dovrebbero essere coinvolti, dunque.

Sì, e in particolare dovrebbero essere invitati ad aggiornare i propri termini contrattuali in modo che gli stessi possano essere adeguati alle leggi in vigore. Mi riferisco soprattutto alla necessità di prevedere il divieto di accettare spedizioni che contengono liquidi da inalazione se queste non provengono da deposito fiscale.

In quali altri modi si effettua il contrabbando?

Per esempio tramite la vendita a negozianti compiacenti grazie all’intermediazione di rappresentanti di produttori o grossisti, ma anche con le vendite effettuate da depositi e produttori tramite corriere, con negozi compiacenti nel ruolo degli acquirenti. Questo tipo di condotta non può che essere considerata criminosa, ma per impedire la sua prosecuzione è indispensabile intervenire sul sistema di gestione di bolle di carico e scarico, che così com’è adesso non va bene. La nostra idea è quella di mettere a punto un programma dedicato grazie a cui il carico e lo scarico possano essere effettuati in tempo reale e in via telematica. Adesso, l’elaborazione delle bolle di carico e del registro viene effettuata con modalità differenti dai diversi operatori di settore.

Come si potrebbe migliorare questa situazione?

Basterebbe poco, anche perché al momento non è previsto l’obbligo di conservare il registro in formato telematico. La conseguenza è che un eventuale accertamento che dovesse essere effettuato dagli organi di controllo, per il registro che viene conservato in formato cartaceo, avrebbe bisogno addirittura di anni per essere portato a termine. Se il carico e lo scarico fossero univoci e telematici, la gestione dei controlli sarebbe più snella, e tutti i Pli potrebbero essere tracciati in ogni momento fino a che essi non saranno venduti ai clienti finali.

Per ulteriori approfondimenti in merito si può leggere Svapo Magazine, testata dedicata al mondo della sigaretta elettronica.

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