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La figura dell’Utility Manager

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La figura dell’Utility Manager

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Responsabilità editoriale di Optimamente

Intervista a Federico Bevilacqua: tutto sull’Utility Manager

07 settembre 2021, 14:30

Optimamente

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L'Utility Manager è un professionista che opera nel settore delle utilities mettendo le sue competenze al servizio di tutti coloro che lo necessitano, sia aziende che privati. É un esperto di energia e di telefonia che lavora per tutelare gli interessi e le esigenze di cittadini e imprese nel rapporto che essi hanno con i fornitori di gas, luce, telefono e connettività.

Possiamo definire l’Utility Manager come una figura ponte: da un lato abbiamo il mercato delle utilities, dominato da attori sempre più aggressivi, dall’altro i consumatori, siano essi cittadini o imprese, che spesso si ritrovano in difficoltà di fronte a questa aggressività e non hanno punti di riferimento stabili e competenti su cui fare affidamento nei momenti di necessità.

L’Utility manager nasce come anello di congiunzione tra questi due mondi, come conseguenza della necessità di trasformare e ripensare il modo in cui viene gestito il settore, mettendo al centro l’interesse del consumatore “la propria necessità di sapere di pagare il giusto per ciò di cui necessita in termini di utilities”.

Il fautore della figura dell’Utility manager in Italia è Federico Bevilacqua, presidente di Assium (Associazione Italiana Utility Manager) e fondatore di FBC Italia, l’azienda che dal 2012 si fa carico della gestione operativa di ormai centinaia di utenze aziendali sparse su tutto il territorio nazionale.

Parliamo con lui dell’Utility Manager e di come questa figura professionale sia determinante nel far compiere un salto di qualità a un intero comparto commerciale, quello delle utilities.

Federico, nessuno meglio di te può spiegarci chi è e cosa fa l’ Utility Manager

L’Utility Manager è per prima cosa un esperto di utilities, energia elettrica, gas, telefonia mobile, fissa e connettività, che offre un supporto concreto alle aziende per la gestione delle utenze e di tutte le attività e problematiche quotidiane ad esse connesse.

In particolare, l’azione dell’Utility manager si snoda su tre punti fondamentali: la sottoscrizione dei contratti di fornitura o l’aggiornamento di quelli esistenti a condizioni più vantaggiose; la verifica del controllo delle fatture e la risoluzione dei problemi.

É una figura certificata e riconosciuta, iscritta ad ASSIUM, l’Associazione Italiana Utility Manager che fa risparmiare tempo e denaro all’azienda presso cui lavora.

Perché un’azienda o un privato dovrebbe avvalersi di un Utility Manager?

Come vi dicevo in precedenza, e come molti di voi sapranno per esperienza personale, il mercato delle utilities è molto aggressivo e non tutti gli operatori che vi operano sono affidabili. L’Utility Manager è una figura professionale a tutti gli effetti, che ha seguito uno specifico percorso professionale, investendo tempo e denaro nella propria formazione e che ha voglia di fare questo mestiere con serietà e dedizione. Il suo obiettivo è quello di creare un rapporto di fiducia con la propria clientela che duri nel tempo.

Come si diventa Utility manager?

Il percorso professionalizzante dell’Utility manager è iniziato a marzo 2020 dopo che con Assium abbiamo lavorato alla promulgazione della norma UNI 11782 che certifica a livello nazionale i requisiti relativi all'attività professionale dell’Utility Manager.

Per diventare Utility manager bisogna seguire un corso di 24 ore presso l’Utility Manager Academy di Assium e accreditata dall’UNI sui temi che afferiscono al settore delle utilities, in particolare l’energia e la telefonia. Bisogna poi superare un esame di certificazione e registrarsi presso Accredia, l’ente italiano di accreditamento, così come fanno gli amministratori di condominio e gli agenti immobiliari.

Ci sono dei requisiti particolari per accedere al corso e diventare Utility Manager?

Oltre alla frequenza del corso, per diventare Utility Manager è obbligatorio avere un diploma di scuola superiore e due anni di esperienza nel settore.

Se non si è in possesso di quest’ultimo requisito è possibile svolgere un tirocinio professionalizzante che apra le porte a questa professione e che fornisca l’esperienza necessaria per svolgerla al meglio.

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