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Ridurre le tasse sulla casa: è tutta una questione di valore catastale

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Ridurre le tasse sulla casa: è tutta una questione di valore catastale

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Responsabilità editoriale di WolfAgency.it

15 ottobre 2020, 18:32

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IMU, tassa di successione, imposta di registro e ipoteca: in pratica tutte le imposte sugli immobili partono da una base comune per il calcolo dei differenti costi che i proprietari di un immobile devono sostenere, ovvero dal valore catastale.

Conoscere il valore catastale di un immobile, e quindi comprendere il calcolo e le componenti che lo determinano, è una indicazione essenziale per determinare il calcolo preciso delle imposte da sostenere.

Come calcolare il valore catastale

Il calcolo del valore catastale è un procedimento molto semplice, che moltiplica la rendita catastale rivalutata del 5% per il coefficiente specifico che è variabile a seconda della diversa categoria catastale a cui appartiene l’immobile.

Rendita Catastale X 1,05 X coefficiente della categoria catastale

Cosa sapere per calcolare il valore catastale

Sono essenzialmente due le informazioni da conoscere per procedere al calcolo del valore catastale di una casa: la rendita catastale la categoria catastale. Entrambe le informazioni possono essere ricavate da una visura catastale semplice dell’immobile.

La Rendita Catastale è quell’importo, espresso in Euro, che costituisce il valore fiscale che viene assegnato ad un’unità immobiliare da parte dell’Agenzia delle Entrate in quanto elemento capace di produrre reddito.

La Categoria Catastale è quella indicazione che specifica la destinazione d’uso dell’immobile. Per rintracciare il corretto coefficiente della categoria catastale da applicare nella formula del calcolo del valore catastale è necessario quindi conoscere la destinazione d’uso dello specifico immobile.

Likecasa.it, il sito che informa sulla compravendita immobiliare e sugli investimenti immobiliari, mette ben in evidenza l’importanza delle categorie catastali, in diverse guide, ribadendo l’impatto che queste ultime hanno sulle tasse della casa.

Il portale fa un’analisi lucida precisa e alla portata di tutti schematizzando e mettendo in evidenza tutte le caratteristiche delle categorie catastali e fornendo un elenco dettagliato e molto utile che possiamo riassumere nel seguente modo:

  • Gruppo A Abitazioni – Prima casa escluso A/1 A/7 A/8 ha coefficiente 110
  • Gruppo A Abitazioni – Seconda Casa o A/1 A/7 A/8 ha coefficiente 120
  • Gruppo A Abitazioni - Uffici A/10 ha coefficiente 60

 

  • Gruppo BEdifici che hanno carattere sociale come scuole hanno coefficiente 140

 

  • Gruppo CEdifici ad utilizzo commerciale Negozi C/1 hanno coefficiente 40,80
  • Gruppo C – Altre categorie catastali hanno coefficiente 120

 

  • Gruppo DImmobili per attività speciali hanno coefficiente 60

 

  • Gruppo EImmobili con destinazione particolare hanno coefficiente 40,80

 

  • Gruppo FAltre attività che non fanno parte delle categorie precedenti hanno coefficiente 90

 

Il calcolo dell’IMU

La valore catastale viene inoltre utilizzato come base di calcolo per differenti imposte e tasse, tra cui l’ IMU.

Quest’ultima deve essere rivalutata del 5% e va moltiplicato il valore ottenuto per uno dei coefficienti che la normativa prevede.

Il calcolo dell’IMU si ottiene moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5% per il coefficiente specifico che la normativa prevede per le differenti categorie catastali.

Valore Catastale X 1,05 X coefficiente della categoria catastale

In particolare per l’anno fiscale 2020, i moltiplicatori validi per le varie categorie catastali sono i seguenti:

 

  • Gruppo A Abitazioni – da A/1 a A/11 coefficiente 160
  • Gruppo A Abitazioni – A/10 coefficiente 80

 

  • Gruppo B Edifici che hanno carattere sociale – da B1 a B8 coefficiente 140

 

  • Gruppo C Edifici Commerciali – C/1 coefficiente 55
  • Gruppo C Edifici Commerciali – C/3 C/4 C/5 coefficiente 140
  • Gruppo C Edifici Commerciali – C2 C/6 C/7 coefficiente 160

 

  • Gruppo D Immobili per attività speciali – da D/1 a D/10 coefficiente 65
  • Gruppo D immobili per attività speciali – D/5 coefficiente 80

Le imposte di successione

Un’altra tipologia da tenere in considerazione è quella che riguarda le imposte di successione, quelle tasse che si devono pagare nel momento in cui si riceve ad esempio un immobile in eredità.

È l’Agenzia delle Entrate che provvede al calcolo delle imposte di successione in seguito ad un’apposita dichiarazione effettuata proprio dagli eredi.

Ricordiamo che in questa situazione si tiene conto anche del grado di parentela tra gli eredi e il defunto.

L’imposta di donazione

Per quanto riguarda l’imposta di donazione, quest’ultima deve essere sostenuta quando avviene un trasferimento di un immobile a titolo gratuito.

Per stabilire l’importo di questa imposta si deve tenere conto delle aliquote che vengono utilizzate per le successioni, con delle opportune modifiche in base ai gradi di parentela.

In particolare le percentuali applicate sono le seguenti:

·      4% per i parenti in linea retta;

·      6% per fratelli e sorelle o parenti fino al quarto grado;

·      8% per altre persone.

 

Le imposte di registro, ipotecaria e catastale

Il valore catastale è utile anche ai fini del calcolo dell’imposta di registro, di quella ipotecaria e di quella catastale.

Ad esempio l’imposta ipotecaria corrisponde al 2% del valore catastale dell’immobile preso in considerazione e l’imposta catastale corrisponde all’1%.

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