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Vital Program: quando la Nutraceutica e l’Innovazione incontrano l'integrazione

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Vital Program: quando la Nutraceutica e l’Innovazione incontrano l'integrazione

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Responsabilità editoriale di WolfAgency.it

29 gennaio 2021, 17:24

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Al giorno d’oggi è sempre più diffuso l’uso di integratori alimentari, sia come complementari alla dieta che, più recentemente, anche come supporto alle terapie farmacologiche. Pare ovvio che gli integratori alimentari stiano assumendo una posizione sempre più centrale nella salute umana, e non solo in quella di sportivi ed atleti.

Di contro, va sottolineato che la confusione in tale ambito è elevata per diverse ragioni. Una di queste, se non la più rilevante, è la generale mancanza di conoscenze scientifiche, tali da poter stabilire un criterio di definizione di qualità per un integratore alimentare. La poca conoscenza da parte dei consumatori diviene così substrato di strategie di mercato il più delle volte aggressive: ecco che si configura l’aspetto decisivo, quello psicologico, che induce a false credenze e scelte poco ragionate, che il più delle volte si pongono in netto contrasto con le basi fondamentali di un sano stile di vita.

La Crescita Esponenziale del Mercato degli Integratori nel 2020

Negli ultimi anni il mercato degli integratori alimentari ha subito una forte crescita, divenuta esponenziale nel periodo di lockdown, in cui la ridotta accessibilità al proprio medico— con conseguente ricorso all’automedicazione— e la dirompente necessità di sostenere il proprio organismo in via preventiva, hanno sospinto il mercato della libera vendita, con un notevole incremento negli acquisti di vitamine, minerali ed integratori per le difese immunitarie, che hanno registrato nei mesi del lockdown una crescita del +36% in valore e +38% in volume secondo un rapporto di FederSalus.

In linea di massima, le persone acquistano ed assumono integratori alimentari sia perché quest’ultimi vengono consigliati da personale qualificato, sia a seguito di pubblicità televisive o campagne promozionali sul web e sui social network. Una nicchia più ristretta di persone invece assume integratori alimentari di propria iniziativa. In tutti e tre i casi, tuttavia, un programma d’integrazione alimentare non sempre risulta efficace. Questo per due motivi: il primo riguarda il modo sbagliato di integrare da parte delle persone; il secondo comprende la composizione delle formulazioni, che definisce un aspetto peculiare di qualità intrinseca del prodotto.

Integrazione e Nutraceutica: Integrare con Criterio Scientifico

Perché le persone sbagliano l’approccio all’integrazione? Molti pensano che gli integratori siano farmaci, pertanto si crea la falsa credenza che un integratore specifico possa addirittura curare una patologia specifica. Un altro mito riguarda la convinzione che assumere un integratore, anche solo per pochi giorni, sia sufficiente a ripristinare un ottimale stato di salute. Un’ulteriore falsa credenza consiste nel pensare che tutti possano trarre gli stessi benefici assumendo determinati micronutrienti: affermare ciò, in assoluto, non è possibile, a causa della variabilità organica individuale.

A tal proposito, postulando che l’integrazione dovrebbe essere, in ogni caso, funzionale alla biochimica e alle specifiche necessità e carenze del singolo organismo, nasce il concetto di integrazione nutraceutica. I nutraceutici sono sostanze che intervengono nei processi biochimici, garantendone il corretto svolgimento ed agendo, dunque, su un livello preventivo. Si tratta di molecole di origine naturale, considerate “vitali” dalle cellule del corpo e perciò alla base di una buona integrazione. Attraverso l’integrazione di nutraceutici è possibile fornire all’organismo sostanze fondamentali che questo non riesce a produrre autonomamente, o che produce in quantità insufficienti allo svolgimento delle proprie funzioni vitali.

L’individuazione di target specifici sui quali intervenire dovrebbe dunque essere sempre alla base di una corretta integrazione. 

Vital Program e l’Integrazione Funzionale

In merito alla qualità intrinseca di un integratore alimentare, ed in considerazione del fatto che molti approcciano l’integrazione con una certa superficialità e poca consapevolezza, Vital Program®, un’azienda tutta italiana fondata in Puglia nel 2019 da Rocco Di Fonso e Nicola Di Fonso, ha ideato il concetto di integrazione funzionale. Questo termine fa riferimento al fatto che gli integratori alimentari debbano essere formulati in funzione della nostra biochimica, tenendo conto del metabolismo cellulare, nonché del corretto funzionamento di specifici enzimi.

Un punto di forza di tale approccio consiste nel fornire alle cellule tutti gli elementi necessari alla produzione di biomolecole essenziali per la nostra vita: questo concetto è supportato da numerose evidenze scientifiche, dalle quali è stato possibile realizzare la scelta delle materie prime, nonché delle molecole, la loro corretta combinazione ed il dosaggio ottimale. 

Tra i “bersagli” biochimici e fisiologici su cui puntano gli integratori funzionali Vital Program—composti essenzialmente da sostanze nutraceutiche— rientrano, tra quelli più importanti: il metabolismo energetico; la disfunzione endoteliale; lo stress ossidativo; il turnover della matrice extracellulare; le funzioni immunitarie; il sistema nervoso; il catabolismo degli acidi grassi e del colesterolo; il metabolismo delle molecole dello stress.

L’integrazione funzionale secondo Vital Program® prevede inoltre un’accurata scelta delle forme molecolari che vengono usate nelle formulazioni. Ad esempio, l’acido folico presente negli integratori non è tutto uguale: vi sono diverse forme di acido folico, quelle naturali e quelle di sintesi, motivo per cui vi sono anche notevoli differenze in termini di prezzo. Integrare con acido folico naturale, fa sì che tale sostanza non si accumuli in eccesso; integrare con acido folico di sintesi, in presenza di particolari mutazioni genetiche, può diventare addirittura pericoloso per la salute.

Vital Program® come azienda si prefigge di attuare un rigoroso approccio divulgativo all’integrazione. Senza una corretta informazione è complesso comprendere i reali vantaggi dell’integrazione alimentare, nonché i reali bersagli fisiologici su cui puntare in determinate situazioni o per esigenze specifiche. Un concetto importante, nonché un caposaldo della linea divulgativa, è trasmettere al consumatore “cosa manca, perché manca e come reintegrarlo”.

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