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Lago d'Orta, riuscito ripopolamento di cozze d'acqua dolce

Lago d'Orta, riuscito ripopolamento di cozze d'acqua dolce

Sopravvissuto 70% molluschi immessi nel lago un tempo inquinato

PELLA, 18 luglio 2024, 16:34

Redazione ANSA

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Il progetto di ripopolamento delle cozze d'acqua dolce (Unio elongatulus) nelle acque del lago d'Orta, bacino del Verbano-Cusio-Ossola e di Novara fino a pochi decenni fa pesantemente inquinato dagli scarichi industriali, sta avendo successo. È quanto emerge dalla presentazione dei primi risultati del progetto ambientale Ris-Orta, promosso da Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone e dal Cnr Irsa di Verbania.
    Tra 2018 e 2022 sono state immesse circa tremila cozze prelevate dal vicino lago Maggiore.
    "Quelle introdotte nel 2018 hanno mostrato un tasso di sopravvivenza alto, del 70% - spiega Nicoletta Riccardi, ricercatrice del Cnr Irsa e responsabile scientifica del progetto -. Anche la crescita è perfettamente in linea con la specie: vuol dire che si sono ben adattate. Ora si può cercare di reimpiantarne altre lungo il perimetro del lago. Farlo è importante: le cozze d'acqua dolce sono il gruppo animale più a rischio nel mondo".
    Il progetto Ris-Orta, primo tentativo di ripopolamento di bivalvi lacustri autoctoni della specie Unio elongatulus in Italia, intende anche utilizzare le cozze come bio-sentinelle ambientali: sui bivalvi sono stati installati dei microchip che hanno consentito di misurare l'ampiezza e la frequenza di apertura e chiusura delle due valve della conchiglia. È in corso lo studio dei dati raccolti finalizzato a identificare le corrispondenze delle reazioni dei molluschi ai cambiamenti naturali e quelle in risposta agli stress antropici. Tra l'autunno di quest'anno e l'inizio del 2025 sono attese le analisi circa l'accumulo dei metalli pesanti, sedimentati nel fondale del lago, nei tessuti molli e nei gusci delle cozze impiantate nel lago: verranno confrontati i dati raccolti dagli esemplari introdotti nel 2018, nel 2022 e la popolazione che, già nel 2000, aveva ricolonizzato spontaneamente l'area nei pressi del lido di Gozzano.
   

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