La nuova mostra al via oggi alla
Fondazione Merz di Torino presenta un'opera di Mario Merz che
non era mai stata esposta prima in Europa: 'Quattro tavoli in
forma di foglie di magnolia', arrivata appositamente dagli Usa.
L'opera, del 1985, è di proprietà del gallerista Sperone ed è
stata esposta in precedenza solo nel 1989 al Museo Peggy
Guggenheim di New York.
Si tratta di una installazione lunga venti metri formata da
16 tavoli d'acciaio saldati fra loro e ricoperti di cera d'api,
con incastonati oggetti e vaschette con pigmenti colorati.
Intorno a questo lavoro si sviluppa la rassegna, intitolata:
'Qualcosa che toglie il peso'. L'idea degli organizzatori, cioè
della Fondazione poiché la mostra non ha curatori, è stata
quella di selezionare opere di Mario Merz in qualche modo
correlate alla natura. Il titolo è stato estrapolato da uno
scritto di Merz e sottolinea la necessità di guardare alla
natura e allo scorrere del tempo per assaporare un senso di
leggerezza.
Così anche le altre opere - tele e opere su carta, oltre
all'igloo Senza Titolo del 1997 che apre il percorso - sono in
relazione con il mondo naturale. A partire da 'L'horizont de
lumière traverse notre vertical del jopur' del 1995, in cui
figurano due vasi riempiti rispettivamente di vino e di miele.
Molti disegni esposti rimandano inoltre alle figure della foglia
e dell'animale.
La mostra presenta anche un angolo di cronologia per
immagini, con foto dell'artista corredate da note biografiche. E
si conclude con il video di una intervista a Mario Merz fatta
dal curatore del Kunsthaus di Zurigo quando ospitò una sua
personale nel 1985.
"Con questa esposizione - sottolinea Beatrice Merz,
presidente della Fondazione dedicata al padre - diamo il via a
una serie di iniziative in vista del 2025, anno in cui cadono il
centenario della nascita di Mario Merz e il ventennale
dell'apertura della Fondazione. L'igloo con foglie d'oro che
presentiamo oggi è non a caso lo stesso con il quale inaugurammo
le mostre della Fondazione venti anni fa".
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