Quattro attiviste del movimento
antispecista Ribellione animale hanno presidiato ieri l'ingresso
del circo della Pellerina a Torino "per sensibilizzare le
persone in coda sul tema dello sfruttamento animale che si cela
nei circhi con animali: che l'Asl approvi o meno le condizioni
in cui sono tenuti, resta inaccettabile che alcune vite animali
vengano messe al servizio di una continua spettacolarizzazione
per il divertimento di qualcuno che comunque rappresenta una
minoranza in questo Paese. I risultati del sondaggio Bva-Doxa
condotto nel settembre 2023 rileva infatti che il 76% degli
italiani è contro l'uso di animali nei circhi". Lo riporta il
movimento in una nota.
L'azione, come viene spiegato, "s'inserisce all'interno della
campagna Kimba - Ruggiti di Libertà, cominciata il 1 febbraio
con un'azione di disobbedienza in piazza del Popolo, nel cuore
della capitale. La campagna di disobbedienza civile nasce e
s'ispira alla ribellione di Kimba, il leone scappato dal circo
che lo teneva prigioniero lo scorso 11 novembre a Ladispoli".
Come movimento di Resistenza civile nonviolenta, Ribellione
animale "chiede al governo italiano di porre fine allo
sfruttamento degli animali nei circhi su tutto il territorio
nazionale". Ribellione Animale "chiede inoltre che tutti gli
animali attualmente costretti a esibirsi nei circhi italiani
vengano liberati e reinseriti nel loro habitat naturale ove
possibile, oppure che vengano trasferiti in santuari per animali
esotici, con spazi conformi alla loro etologia e in grado di
provvedere ai loro bisogni".
"I circhi italiani - conclude il movimento - ogni anno
ricevono pieno sostegno dal ministero della Cultura, che
finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo
spettacolo dal vivo. Il ministro Gennaro Sangiuliano il 23
maggio 2023 ha staccato un assegno da 8,6 milioni di euro a
favore delle attività circensi, incluse quelle che sfruttano
animali non umani".
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