"Mi sono candidato al ruolo di
vicesegretario nazionale perché noi abbiamo oggi un dovere di
restituzione per i 30 anni di Forza Italia in cui Berlusconi
pensava a tutto: aveva la bussola per farci capire da che parte
andare, dirimeva i conflitti, prendeva i voti. Oggi non c'è più,
ma ci sono i suoi valori e la sua gente, che siamo noi. Il
nostro primo dovere è quello di metterci in gioco e lavorare per
il nostro partito". Così il governatore del Piemonte, Alberto
Cirio, nel suo intervento questa sera a Roma al primo congresso
di Forza Italia senza Berlusconi.
"Finalmente - ha affermato Cirio - è finito il periodo buio
del grillismo in cui la competenza veniva scambiata per
interesse. Oggi si premiano le persone pragmatiche, che studiano
e affrontano i problemi. E credo che in questo noi abbiamo un
grande spazio, perché siamo persone che hanno dimostrato col
loro impegno radicamento territoriale, competenza, capacità di
far accadere le cose".
"Credo anche - ha aggiunto Cirio - che il nostro ruolo di
moderati possa darci spazio: ha detto bene Tajani, nessuno
scambi l'essere moderati con l'essere molli. Siamo persone di
equilibro, che non significa di compromesso. Significa sapere
che i problemi si risolvono solo lavorando insieme".
"Se avrò la fiducia di questo congresso - ha assicurato il
governatore piemontese - essere vicesegretario non sarà un modo
per avere un pennacchio in più ma un impegno per lavorare di
più. Non vengo da un famiglia ricca, né potente. Se ho potuto
fare ciò che ho fatto è perché ho incontrato sulla mia strada
Silvio Berlusconi, e oggi posso continuare quella esperienza con
una famiglia meravigliosa e che amo: quella di Forza Italia".
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