Torneranno tutti al lavoro l'8
gennaio i dipendenti del macello di Baldichieri (Asti) che per
152 giorni hanno presidiato i cancelli nella 'tenda rossa della
resistenza'. E' stato raggiunto l'accordo che assicura ai 106
lavoratori - quasi tutti stranieri (gli italiani sono solo 5),
prevalentemente romeni, albanesi e africani - il contratto
dell'industria alimentare anziché quello dell'agricoltura e,
dopo l'ennesimo cambio di appalto, l'impiego full time a tempo
indeterminato senza periodo di prova. Venerdì la tenda sarà
smontata e, per suggellare il successo, i lavoratori, la Flai e
la Cgil organizzeranno un pranzo e un brindisi.
La proprietà Ciemme e la ditta che ha preso l'appalto si
sono impegnate a mantenere l'attività e a garantire
l'applicazione del contratto dell'industria alimentare. I
lavoratori avranno 25.000 euro netti a saldo del riconoscimento
del pregresso (all'inizio della vertenza l'azienda aveva
proposto 300 euro). "Non sapevamo nemmeno se avremmo avuto le
forze per arrivare a metà percorso. Ora possiamo tirare un
sospiro di sollievo e guardare al futuro con ottimismo, facendo
tesoro di questa preziosa esperienza" spiega la segretaria
astigiana della Flai Cgil, Letizia Capparelli. "E' un risultato
importante. I lavoratori sono rimasti 152 giorni fuori dai
cancelli, abbiamo dovuto fare collette per sostenere la loro
lotta. Il risultato non era scontato" commenta Denis Vayr,
segretario generale della Flai Cgil Piemonte. "Non possiamo non
essere orgogliosi di avere sostenuto sin dall'inizio questa
giusta battaglia. Tutti i lavoratori sono stati riassunti e
potranno esercitare la loro professionalità inquadrata e
retribuita finalmente nel modo corretto", sottolinea Giorgio
Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte.
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