Coldiretti, Anaborapi e Coalvi
hanno presentato ai parlamentari piemontesi, in un incontro a
Carrù (Cuneo), la proposta di un disegno di legge per
l'etichettatura d'origine della carne, anche macinata, impiegata
nella ristorazione.
"Sono diversi i fattori che stanno incidendo negativamente
sulla razza bovina Piemontese: dal basso prezzo riconosciuto
agli allevatori al mercato sempre più ristretto, dallo
strapotere dei macellatori all'aumento dei costi di produzione
fino alla divisione interna tra i produttori stessi. - spiega
Bruno Mecca Cici, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con
delega territoriale alla zootecnia - Per cercare di salvare un
comparto che conta 310mila capi, più di 4.000 aziende, oltre
10mila addetti nel settore, con una elevatissima percentuale di
giovani allevatori, ed un fatturato di quasi 400 milioni di
euro, abbiamo presentato una proposta di legge che auspichiamo
possa seguire un breve iter per essere messa in pratica".
L'etichettatura d'origine obbligatoria nella ristorazione
"significa far compiere al consumatore una scelta consapevole,
garantire tracciabilità affinché la carne servita nel canale
Ho.Re.Ca. venga obbligatoriamente identificata", aggiunge il
presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada.
Andrea Rabino, presidente di Anaborapi, ha fatto notare che
nel 2022 rispetto al 2021 il libro genealogico tenuto
dall'associazione che tutale la razza bovina piemontese ha
registrato un calo di circa 4.000 fattrici, cioè il 3,8% del
totale. Sarebbe grave se questo trend dovesse proseguire".
Guido Groppo, presidente di Coalvi, ha ricordato che "i
pasti consumati fuori casa superano il 50% del totale. È
importante intervenire sul canale Ho.Re.Ca. anche a tutela delle
produzioni italiane, troppo spesso vantate da questi operatori
senza alcuna garanzia o certificazione".
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