La provincia di Cuneo nel 2022 ha
recuperato quanto aveva perso in pandemia: a testimoniarlo sono
i dati del Rapporto Cuneo 2023 della Camera di commercio,
presentati stamani al Rondò dei Talenti. In termini di valore
aggiunto la crescita è pari al 6,9% rispetto al 2021: Cuneo con
i suoi 21,5 miliardi di euro "pesa" per il 14,7% della ricchezza
regionale e circa l'1% di quella nazionale. La provincia è la
prima in Piemonte in termini di valore aggiunto per abitante,
anticipando per il secondo anno consecutivo il capoluogo Torino.
Gli occupati sono 263mila, in crescita dello 0,6% in più
rispetto al 2021. Il tasso di occupazione, pari al 70,3%, è di
sette punti più alto di quello regionale e di quasi dieci punti
superiore a quello nazionale: un record "macchiato" solo dal
13,8% di distanza tra l'occupazione maschile e quella femminile.
Anche la disoccupazione, al 3,7%, si mantiene su livelli
fisiologici. Tra le criticità è la persistente difficoltà a
reperire personale (segnalata dal 45,7%) e la flessione nel
tasso di crescita delle imprese a guida femminile.
Il tessuto produttivo vede oggi meno imprese, ma più solide:
il peso di Cuneo per numero di imprese registrate è sceso dal
22/o posto nazionale del 2010 al 28esimo nel 2022. Sono però
imprese più strutturate: il tasso di sopravvivenza è infatti
migliore di quello regionale. Le realtà industriali sono circa
80.800, tra di esse le imprese femminili sono 14.660 e quelle
giovanili 5.996. Più basso rispetto alla media nazionale il
numero delle imprese gestite da stranieri, che però registrano
un tasso di natalità molto alto (+17,7%) e una mortalità in
linea con le altre.
Nel turismo, dove operano circa seimila imprese, si sono
registrate oltre 1,9 milioni di presenze nel 2022: in crescita
del 30,1% sull'anno precedente, seppur ancora inferiori ai
livelli pre-pandemia. Bene, infine, il commercio estero: sono in
crescita sia le importazioni (+18%) che le esportazioni (+7,1%).
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