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Confini-sconfinamenti, il Festival Colline parla di espatri

Confini-sconfinamenti, il Festival Colline parla di espatri

Dal 14 ottobre al 5 novembre

TORINO, 10 maggio 2023, 19:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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'Confini-sconfinamenti' è il tema del 28/o Festival delle Colline Torinesi, dal 14 ottobre al 5 novembre. Confini geografici superati da chi fugge dal proprio paese, esuli, profughi, migranti, rifugiati, espatriati, ma anche confini tra le arti. "L'espatrio, come necessità individuale o collettiva, è antica come il mondo - hanno spiegato oggi gli ideatori e direttori Isabella Lagattolla e Sergio Ariotti presentando la kermesse alla Fondazione Merz - ma negli ultimi due secoli ha assunto caratteristiche ben precise, legate a dittature o a sommovimenti politici. Ondate migratorie sono nate dopo la rivoluzione russa del 1917, con il fascismo, il nazismo, il franchismo. Per povertà ci sono stati esodi dall'Europa verso l'America, e oggi, per motivi più complessi, tra le Americhe, dal Nord Africa verso l'Europa, senza dimenticare la fuga dall'Ucraina. Le migrazioni raccontano la nostra storia e le arti, come il teatro, non possono non raccontarle".
    Il paese ospite è il Libano e a Lina Majdalanie e Rabih Mroué toccherà anche inaugurare il festival con 'Hartāqat', composto di tre racconti di sconfinamenti: dalla Palestina verso il Libano di Izdihar, dal Libano verso altri paesi, dalla propria obbligata identità di genere ad altra. Di fuga verso l'Europa, per citare un altro dei tanti spettacoli proposti, parla invece 'Blind Runner' dell'iraniano Amir Reza Koohestani, storia di due coniugi che vogliono fuggire in Inghiterra correndo lungo il tunnel della Manica.
    Confini-sconfinamenti fa riferimento anche al confine tra le arti, teatro e arte con eventi e mostre alla Fondazione Merz.
    Insieme al Teatro Stabile di Torino, infine, ci sarà un omaggio a Romeo Castellucci con lo spettacolo 'Il Terzo Reich'.
   

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