Nel solo 2022 ha reso fruibili da
tutti oltre 500 siti web partendo dal presupposto che in Italia
il 98% non sono accessibili alle persone con qualche forma di
disabilità (sensoriale, motoria, cognitiva o psichica), circa
il 20% della popolazione italiana. E in due anni la start up
AccessiWay, creata da Edoardo Arnello, Gianni Vernetti e Simone
Scarzella e nata da una joint-venture italo-israeliana, li ha
fatti diventare utilizzabili, abbattendo le barriere digitali.
Ora nel suo team ha oltre 50 persone. con un'età media di 28
anni, nell'ultimo anno ha attivato 7 collaborazioni con
associazioni del territorio e organizzato oltre 15 eventi, la
sua attività è cresciuta del 1.200 per cento.
L'headquarter è a Torino, ma ha aperto tre altre sedi in
Europa.
"In questi due anni ci siamo concentrati sulla costruzione dei
nostri percorsi di consulenza per l'accessibilità web - spiega
il founder e CEO Edoardo Arnello - Abbiamo creato pacchetti
specifici rivolti a qualunque impresa o ente pubblico. Grazie
alla combinazione di software, competenze tecniche
specializzate, un intenso lavoro a stretto contatto con la
community delle persone con disabilità, ad oggi rendiamo
qualunque touchpoint digitale accessibile agli utenti con
disabilità. Inoltre, anche i costi della soluzione proposta
sono assolutamente accessibili, sotto forma di un abbonamento
mensile o annuale".
AccessiWay "rappresenta un cambiamento di paradigma
importante nel panorama dell'accessibilità: - sottolinea Dajana
Gioffrè, Chief Visionary Officer - l'opportunità di incontrare
una realtà che dialoga con aziende e con persone con
disabilità, rappresenta l'anello di congiunzione ideale per
trattare in maniera pratica, competente e personalizzata un tema
complesso ed importante come l'accessibilità digitale: poter
mettere a disposizione di aziende e pubbliche amministrazioni
competenze che è molto difficile trovare sul mercato".
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