(ANSA) - TORINO, 17 GIU - L'impatto dei rincari dell'energia
sulle imprese piemontesi rischia di essere devastante. I prezzi
hanno registrato una crescita sino al 140% in più rispetto al
periodo pre-crisi e potrebbero determinare un aumento del 40%
dei costi di produzione peggiorando del 40% la redditività per
una impresa in ottima salute su tre. Tra le più fragili una su
due rischia di peggiorare ulteriormente le proprie condizioni di
sostenibilità economico-finanziaria e di finire fuori dal
mercato. È lo scenario allarmante che emerge dalla Relazione
annuale sull'economia regionale dell'Ires Piemonte, presentata
all'Auditorium Vivaldi.
Pesa anche la guerra in Ucraina. Sul fronte export - secondo
i dati illustrati dall'Ires - il Piemonte nel 2019 esportava
verso la Russia circa 650 milioni di euro di beni (8,3% del
totale nazionale) e nel 2021 questa quota era salita oltre 820
milioni (10,7%). I settori più coinvolti sono vini e bevande,
alimentari, automotive e macchinari.
"Bisogna affrontare il futuro con responsabilità e a
beneficio dell'intera comunità, le scelte non sono rimandabili"
ha detto Michele Rosboch, presidente dell'Ires Piemonte. "È un
periodo burrascoso in cui bisogna credere nel ruolo del
pubblico. Noi indichiamo le 'mappe' da seguire per cercare la
nuova via per il Piemonte, tuttavia è necessaria determinazione
ad affrontare le sfide" ha aggiunto Stefano Aimone, coordinatore
della Relazione. "Dobbiamo dare certezza che le istituzioni ci
sono, se c'è una cosa che non ci manca è la determinazione. I
soldi ci sono, l'Ires ci aiuta ad avere una strategia per
spenderli al meglio", ha sottolineato l'assessore regionale
Andrea Tronzano. (ANSA).
Caro energia: Ires, a rischio una impresa fragile su due
Con balzo prezzi del 140% in crisi redditività. Pesa pure guerra
